Era la quarta in classifica della scorsa Ligue-1, la conclusione della gara ha destato ben altre sensazioni. Un Napoli superiore in ogni istante dei 90′ di gioco, titolari o comprimari, poca differenza. Dominio assoluto che parte da metà campo e si conclude negli ultimi 25 metri, ma a fare la differenza resta il signore della retroguardia, protagonista nel rettangolo di gioco così come per scranni contrattuali, uomo in più. Certezza plasmata dalle sapienti mani del tecnico azzurro.
Kalidou Koulibaly è l’uomo in più della serata, soverchia spunto e giocate di un Dries Mertens in palla, gagliardo, con un destro radente che incanta e fa la differenza. Domina in marcatura fino a sparigliare ordine ed equilibri. Poi, sotto rete, il resto, due giocate, tutto disegnato da Maurizio Sarri in maniera maniacale negli allenamenti di Dimaro, prima lo stacco, poi il tocco preciso, tutto gli archivi, così come le resistenze del Nizza.
Kalidou c’è, con tanto di esultanza ricolma di orgoglio, persino appartenenza. Del futuro non c’è certezza, ma, va detto, privarlo dell’azzurro sarebbe un delitto.
Edoardo Brancaccio