Possono piacere o meno, essere additati come strumento malefico oppure come opportunità di progresso e sviluppo, essere vietati (in alcuni paesi succede) o abusati. La verità è che i social – volente o nolente – regolano la vita pubblica (e talvolta quella privata) di ognuno: selfie, foto al cibo, istantanee delle vacanze, dirette e video dalla discoteca o dal falò di Ferragosto. L’importante è tenere costantemente aggiornati gli altri sulle vicende che affollano il quotidiano di una persona ordinaria. In questo flusso virtuale continuo, anche le squadre di calcio s’impegnano a mantenere il passo, sfruttando la comunicazione social per abbattere le frontiere con i propri tifosi.
Regine dei social sono Barcellona e Real Madrid, che hanno trasformato i propri canali e account in veri e propri centri di aggregazione per i tifosi provenienti da ogni parte del mondo. Le pagine Facebook di Merengues e Blaugrana contano oltre 90 milioni di fan e sono la perfetta espressione del passionale tifo iberico. Foto personalizzate, iniziative per i tifosi e interazioni con essi si sprecano, non solo su Facebook ma anche sui social all’ultimo grido: il Real Madrid gestisce un attivissimo account su Snapchat, un’app dove si possono immortalare i momenti più significativi della giornata, automaticamente cancellati dopo 24 ore. I blancos documentano ampiamente nell’arco di una giornata le varie presentazioni dei nuovi arrivati, con stralci delle conferenze stampa, e i numerosi bagni di folla riservati ai Galacticos durante la tournée estiva. I sostenitori sparsi per il globo possono vivere costantemente il mondo Real restando aggiornati anche sulle dinamiche del gruppo.
In Inghilterra Facebook è uno strumento di goliardia e simpatia oltre che di comunicazione: i club, soprattutto Chelsea e Manchester City, rispondono costantemente ai quesiti e ai dubbi dei tifosi e non risparmiano frecciatine alle storiche rivali: dopo l’esordio bagnato dal goal di Zlatan Ibrahimovic, il City ha pensato bene di postare il video della perla che segnò l’esordio di Sergio Aguero nel 2011. Le interviste ai nuovi tesserati o alle vecchie glorie completano il cerchio di una comunicazione a 360 gradi. I video degli allenamenti, poi, sono un’ulteriore chicca per coinvolgere ancora maggiormente i tifosi nel “dietro le quinte” della preparazione che precede una partita.
E il Napoli? Che gli azzurri soffrano di qualche problematica nella comunicazione con i propri fan è un dato di fatto risaputo, ma qualche piccolo passo avanti è stato compiuto. Uno alla volta, piano per andare lontano. Il Napoli gestisce una pagina Facebook da 3,8 milioni di fan, un profilo Twitter da 848 mila follower e un account Instagram (che forse rappresenta il social più adatto per andare oltre le questioni del campo e regalare qualche sorriso ai tifosi). I progressi compiuti riguardano la pubblicazione di foto e video, che hanno subito una rapida impennata: gli azzurri hanno iniziato da qualche mese a documentare con diversi scatti e post (alcuni anche goliardici, come lo scambio di battute con l’Herta Berlino) le partenze per le varie trasferte e l’arrivo dei calciatori e a postare qualche breve filmato (sui quattro-cinque secondi, contro gli almeno venti dei club di Premier) dell’allenamento. Poco, se pensiamo che il Manchester City ha intervistato sulla propria pagina Facebook l’ultimo arrivato John Stones. Da queste parti le voci di Zielinski, Milik, Tonelli e Giaccherini sarebbero ancora ignote, se non fosse per alcune frasi pronunciate all’arrivo per le visite mediche.
Insomma, il Napoli deve crescere e lo sta facendo: è un diamante grezzo, anche perché le potenzialità sono enormi ma non vengono sfruttate al massimo. Bello sarebbe, ad esempio, rispondere ai vari quesiti posti dai tifosi nei commenti: immaginate la soddisfazione dipinta sul volto di un ragazzino che ha visto la SSC Napoli, il club del suo cuore, rispondere a una sua domanda! Una maggiore interazione permetterebbe alla società di abbattere le frontiere nella comunicazione con i tifosi, spesso considerati un corpo estraneo alla squadra. La pagina Facebook si proporrebbe come espressione dei sostenitori prima ancora che della società, dimostrando che proprio all’interno dell’organigramma dirigenziale risiedono i primi tifosi del Napoli. La strada è tracciata, qualche passo in avanti è stato compiuto e i modelli da imitare non mancano. Il cammino, però, è ancora lungo e in continua evoluzione: il mondo dei social è fatto così e tenere il passo non è facile.
Vittorio Perrone
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