E’ un Napoli a due facce, quello che esce con le ossa rotte ma un mezzo sorriso stampato in volto dall’Adriatico di Pescara. Un 2-2, avvio traumatico e una risurrezione sportiva improvvisa che porta la firma di Dries Mertens. Sì, è un Napoli a due facce: parte male, malissimo, colpito nel profondo da Benali prima e Caprari poi. Viene travolto nel primo tempo da un Pescara tanto scoppiettante quanto ben organizzato.
Se il Napoli non punge, però, è anche colpa di una manovra sterile, lenta e compassata, di attaccanti isolati e poco propositivi. Gabbiadini è evanescente, Callejòn va a fasi alterne e Insigne cerca il colpo dal cilindro. Un numero di prestigio che, però, non arriva: Insigne è un fantasma, passeggia per il campo cercando di carpire il massimo da quei pochissimi palloni che transitano dai suoi piedi. Non gli riesce nulla o quasi, il risultato è quasi disastroso e la sostituzione al 53′ appare scontata quanto inevitabile. L’Insigne visto a Pescara non può essere lo stesso della gara con il Monaco, quello che – seppur nei limiti di un appuntamento poco probante – aveva visto transitare il pallone dai suoi piedi praticamente ad ogni azione imbastita dal Napoli.
Questo Insigne è invece evanescente, la brutta copia del calciatore genio e talento cui siamo abituati. Sarà l’emozione per il ritorno a Pescara, sarà il mal di pancia per il mancato rinnovo, fatto sta che Lorenzo Insigne è per SpazioNapoli il peggiore in campo della gara dell’Adriatico.
Chissà se con il Milan partirà titolare: al momento le chance in merito sono poche. Molto è, invece, il tempo a disposizione per trovare la forma migliore, per superare i malumori e gli screzi con la società e per tornare ad incantare.
Vittorio Perrone
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