Testa alta, nel bene e nel male. Responsabilità, prima di tutto, fare da veterano sebbene l’anagrafe attesti una benevola classe 1994. Ventidue anni, ma spalle larghe, larghissime, Arkdadiusz Milik. Dal delirio del San Paolo all’esordio da titolare alla prestazione a targhe alterne con la maglia della sua Nazionale contro il Kazakistan.
La considerazione per l’ex Ajax è altissima, richieste esigenti commisurate al suo valore. Ma a testa alta, nonostante le critiche copiose, il centravanti partenopeo ha rilasciato alcune dichiarazioni ai media del suo Paese, commentando la sua prestazione: “Non mi nascondo, gli errori ci sono stati. Sul primo goal sbagliato la colpa è esclusivamente del sottoscritto, ho sbagliato il controllo in area di rigore. Ma, permettetemi, nella seconda occasione ho calciato male perché ho subito un fallo”.
Non manca l’autocritica: “Avevamo la gara in pugno, abbiamo avuto numerose occasioni da rete. Siamo venuti qui con un unico obiettivo, vincere. Così non è stato”.