Reina sv: Completamente inoperoso.
Maggio 6,5: Ritrova il terreno di gioco tra gli undici in distinta per il calcio d’inizio, mancava dalla sfida con il Villareal. Garantisce a Sarri tutte le risposte richieste. Preciso in copertura, corsa a profusione nell’arare la fascia destra.
Albiol 6: Non c’è la fila alla porta del centrale ex Real, alla mezzora il sussulto migliore è fuori dalla sua zona di competenza, nell’area di rigore avversaria. Ma lo spagnolo non chiude al meglio l’insidioso schema da corner. Non è, comunque, il suo mestiere. Al contrario della gestione della contraerea, una sicurezza sui palloni alti quando c’è da pulire l’area piccola. Se c’è da impostare è sempre un’eventualità
Koulibaly 6: Pochi minuti ed ecco qualche sbavatura, le distrazioni su cui Sarri non manca mai di puntare indice e reprimende paterne. Certo, se sbaglia sa sempre come rimediare, di prepotenza ed esuberanza fisica. Per l’attacco mobile di De Zerbi è notte buia, così come per ogni malcapitato dalle parti del franco-senegalese.
Ghoulam 6,5: Due gare con l’out mancino che appariva lastricato di tizzoni ardenti. Errori persino elementari, non da Ghoulam. Ed una condizione fisica non proprio da incorniciare. Tanti progressi nella sfida del Barbera, in entrambe le fasi di gioco. In avanti il suo supporto non è mai mancato, suo l’assist preciso per il vantaggio di Hamsik. In fase di non possesso è praticamente impeccabile, in anticipo come in ripiegamento sfruttando una gamba che ricorda i tempi migliori.
Zielinski 7: Sarri lo lancia dal primo in guisa di Allan e l’esordio da titolare è da applausi. Giocate semplici, ma sempre intelligenti, aumentando il passo quando dovuto con un incedere da podista consumato. Pragmatico e dalla grande personalità, non tira mai indietro la gamba. Suo l’appoggio per il terzo goal di Callejon.
(Dal 77′ Allan sv.)
Jorginho 6,5: De Zerbi disegna un Palermo che nella propria metà campo è strettissimo e compatto, ne consegue un impegno reiterato per il regista azzurro che è chiamato a dettare con frequenza i tempi di manovra, accelerandone i ritmi. Non sempre preciso nella giocata, è comunque al posto giusto al momento giusto – sempre – quando c’è da spezzare il raro fraseggio avversario.
Hamsik 7,5: Un primo tempo sornione, ragiona tanto sulla trequarti alla ricerca del varco giusto, che sia inserimento o invito tra le linee per i compagni. Il ragionamento resta, ma messa agli archivi la prima frazione di gara è il momento di ritrovare quel feeling ancora racchiuso nella magica serata contro il Frosinone. Quella del Barbera è diversa, ma altrettanto da brividi. Vantaggio azzurro con un gesto tecnico che tante volte ha esaltato la platea azzurra. Superato Maradona, 82 reti in Serie A con la maglia azzurra, con un guizzo dei suoi, efficacia e pregevolezza. Posavec ci prova ma può poco.
Callejon 7,5: Passo di marcia immediato, le sortite iniziali passano soprattutto da movimenti e intuizioni del 7 di Motril. si alterna fra giocate indovinate e meno azzeccate. Poi ritrova la sua puntualità sul tracciante morbidissimo di Insigne, due a zero e terzo goal in tre gare. Finita? Macché, ed ecco il destro potente che con la complicità di Posavec che cala il tris.
(Dal 69′ Mertens sv.)
Insigne 6,5: Non una prova del nove, appello importante, questo sì. La condizione di precario non lo esalta, ed è un fatto, ma la risposta del classe ’91 di Frattamaggiore nella prima frazione di gara è incisiva. Dalle sue parti passa tanto della fase propositiva azzurra, l’asse con Ghoulam è una certezza e i tanti tentativi trovano l’apice nella ripresa, con il destro a incrociare che trova l’accorrente Calleti per il raddoppio.
Milik 5,5: Tanta lotta per il classe ’94 azzurro. Rajkovic per un tempo tiene in piedi la barca e la linea a 4 di De Zerbi regge, strozza più volte in gola l’urlo dell’ex Ajax portando a casa la contesa. Lotta, si batte, alcuni scambi sono d’altissimo pregio, ma sotto rete manca il killer istinct della gara del San Paolo contro il Milan.
(Dal 67′ Gabbiadini 5,5: A dieci minuti dal suo ingresso in campo scatta benissimo sul filo del fuorigioco, ma tutto solo contro l’estremo difensore rosanero manca il colpo del k.o. Peccato, avrebbe garantito un sorriso in più, ma la stagione è solo agli albori.)
Sarri 7: Il Palermo non è un’armata Brancaleone, chiedere all’Inter ed i cambi di allenatore finiscono, sempre, per cementare un gruppo messo davanti alle proprie responsabilità. Il Napoli aggredisce altissimo e prova a spezzare all’istante fiato e resistenze di un gruppo, quello di De Zerbi, che comunque mette in scena una prima frazione di gara da onorabile avversaria. Nella ripresa il suo Napoli straborda, piglio giusto e una superiorità tecnica abissale. Ilò turn-over intelligente ha retto e portato 3 punti. Ora testa a Kiev per un esordio in Champions sognato una vita intera.