LAVAGNA TATTICA/ Superiorità a centrocampo e occupazione degli spazi: da qui nasce la vittoria del Napoli

Un esordio complicato, in uno stadio, sì, semivuoto ma che certo non evocava ricordi piacevoli. C’era da imporre il proprio gioco contro una squadra, la Dinamo, che non ama farsi dominare ma, al contrario, preferisce tenere il campo in possesso in ogni fase di gioco. Eppure, il Napoli riesce a dettare i ritmi della gara per i primi dieci minuti e per i successivi venti che vanno dal vantaggio dei padroni di casa (26′ del primo tempo) al sorpasso di Milik al 46′. Trenta minuti di assoluto dominio nel primo tempo. Resta, però, un secondo tempo insipido, fatto di palleggio sterile e qualche rischio di troppo – inevitabile, tra l’altro, quando si abbassano volontariamente così tanto i ritmi di gara. Il Napoli della ripresa è totalmente diverso da quello visto nel primo tempo: manca di personalità nel dominare il pallone; il possesso risulta spesso inconcludente e lento.

Le scusanti sono tante, a dire il vero, a partire dall’emozione dell’esordio in Champions League per tanti calciatori in campo. Era la prima volta per Hysaj, era appena la terza volta per Jorginho, era la prima volta per Allan, era la prima volta per Milik con la maglia del Napoli, era la prima volta per Zielinski. Era la prima volta per Sarri. E che non si dica che queste variabili non contano, perché basterebbe aver messo per una sola volta un piede in campo per giocarsi qualcosa di importante per capire che la testa fa più della tecnica. Quella che qualcuno chiama personalità, e che non tutti possono avere, o perlomeno non da subito.

VANTAGGIO DINAMO – I padroni di casa, dopo i primi minuti dominati dagli azzurri, soprattutto sotto l’aspetto del possesso, riescono a venir fuori e a trovare il vantaggio al 26′ con Garmash che sfrutta bene l’indecisione della retroguardia napoletana. Una serie di errori da parte del Napoli che non lasceranno di certo sereno Maurizio Sarri:

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Quattro giocatori del Napoli contro due della Dinamo che, però, riescono a dialogare senza alcuna opposizione o marcatura preventiva da parte degli azzurri
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Errore di Ghoulam: tra il piede di Yarmolenko e quello più vicino al pallone del terzino azzurro c’è uno spazio abissale che il numero 10 ucraino sfrutta alla perfezione per andare al traversone

 

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GOAL DINAMO: Errore di Albiol (cerchio azzurro) che non attacca Garmash nonostante quest’ultimo riceva la palla spalle alla porta. Lo spazio (rombo rosso) consente al calciatore ucraino di calciare (freccia bianca) portando così in vantaggio i padroni di casa

PAREGGIO NAPOLI – Gli azzurri, subita la rete, riescono a ricompattarsi, ritrovando il calcio spettacolare dei primi dieci minuti. Il pareggio arriva al 35′ con Milik che sfrutta alla perfezione il traversone di Ghoulam. L’azione del pareggio, però, nasce dalla ‘solita’ arma del Napoli, ovvero il pressing alto che costringe gli avversari a spazzare il pallone:

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Quattro azzurri per quattro ucraini: il tutto viene evidenziato dalle quattro linee azzurre che sottolineano l’importanza del pressing alto del Napoli costringendo l’estremo difensore a sparare palla alta
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Il movimento di Mertens (cerchio giallo) ad accentrarsi crea uno spazio infinito (cono azzurro) per Ghoulam (cerchio azzurro) che può così ricevere il passaggio di Koulibaly (cerchio bianco)

 

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In occasione del pareggio del Napoli, si invertono i ruoli: in questo caso è Yarmolenko a commettere l’errore decisivo. L’esterno offensivo ucraino si trova dietro rispetto alla linea del pallone (linea gialla) in possesso di Ghoulam. Questo consente all’esterno algerino di poter crossare al centro, dove si crea una sorta di 2contro2 (linea bianca e linea azzurra) tra Mertens e Milik e i due centrali ucraini

 

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GOAL DEL NAPOLI: Milik (cerchio azzurro) sfrutta alla perfezione il traversone di Ghoulam mettendo palla (freccia azzurra) alle spalle di Shovkovskiy

SORPASSO DEGLI AZZURRI – Il Napoli continua a professare il calcio voluto da Sarri, riuscendo a trovare il goal del vantaggio al 46′ minuto ancora con Milik che sfrutta le indecisioni della retroguardia ucraina:

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Il movimento di Milik (cerchio bianco) dà la possibilità ad Hamsik (cerchio azzurro) di poter aprire (freccia azzurra) il gioco per Callejon (cerchio rosso) largo in fascia

L’azione del Napoli continua, e si arriva al traversone dello stesso Callejon sul secondo palo per Mertens. Il belga stacca bene, anticipando l’avversario diretto. La sfera, dopo qualche rimpallo, finisce ad altezza testa di Milik:

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GOAL DEL NAPOLI: Milik (cerchio azzurro) alza bene di testa la sfera (linea azzurra) riuscendo a scavalcare il portiere ucraino

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