Una gara assolutamente dal risultato non scontato, ma da cui il Napoli ne è uscito con tre punti fondamentali. La trasferta di Kiev avrebbe potuto minare la condizione fisica della squadra, ma Sarri con alcuni accorgimenti tattici ha ridotto al minimo questo rischio, preservando così Milik buttato nella mischia al momento giusto: il polacco con un uno-due pazzesco ha matato il Bologna regalando ai suoi la vetta della Serie A, almeno per una notte.
Ma l’ex Ajax non è stato l’unico corsaro di giornata. Oltre all’ormai sempreverde Callejon, che ha ritrovato un ottimo feeling col gol, anche la chioma bionda di Insigne è emersa nuovamente dopo una prima parte di stagione non proprio esaltante. Lo scugnizzo azzurro infatti si è rivelato una spina nel fianco per la retroguardia degli emiliani, quasi mai capace di arginare l’attaccante. Ed è da una sua invenzione che nasce il gol dell’1-0: la parabola partita dal suo destro è un invito a nozze per il numero 7 spagnolo che ha insaccato con facilità disarmante di testa.
Oltre l’assist “magnifico” ci sono da registrare numerosi spunti ed un ottimo lavoro in fase di non possesso, nonostante sia mancato però l’appuntamento col gol (ancora a secco quest’anno): l’occasione arriva quando Allan lo mette da solo davanti Da Costa, sprecando però malamente. Poco male, ed anzi Sarri lo lascia in campo fino al termine della gara, non effettuando l’abituale sostituzione con Mertens.
Ed è forse il ballottaggio continuo col belga che lo sta aiutando ad uscire da un momento non proprio positivo: quando sembrava infatti che Dries potesse rubargli la maglia da titolare, Lorenzo ha iniziato a carburare ripagando da qualche gara a questa parte la fiducia di Sarri, sempre più combattuto (fortunatamente) tra un continuo spareggio per il ruolo di ala sinistra.
La piazza ancora una volta ha dimostrato di essere dalla sua parte dedicandogli uno striscione spettacolare ad inizio match, e lui sta ripagando come meglio non poteva fare: adesso occorrerà continuare su questa scia, perché il Napoli ha bisogno dell’energia di un figlio di questa città e che da anni sa cosa significhi combattere per la maglia azzurra.
Luigi Fervide
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