Chi li ha visti? I nuovi acquisti mai utilizzati da Sarri e il rischio di svalutare un patrimonio

Il Napoli continua a vincere e convincere, si porta al secondo posto dopo la vittoria per 2-0 contro il Chievo Verona e soprattutto continua a giocare un grande calcio, probabilmente il migliore in Italia. Sono diversi i protagonisti di questo inizio di stagione: Hamsik con una media goal da attaccante oggi ha festeggiato il centesimo goal, Milik che si è inserito perfettamente negli schemi di Sarri così come i soliti Jorginho, Koulibaly e Callejon capocannoniere della Serie A.

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Dietro a queste note positive però balzano alla luce degli interrogativi sull’utilizzo della rosa a disposizione di Maurizio Sarri. Questa volta le sostituzioni da effettuare sono numerose e di alto livello e come ha ricordato il presidente De Laurentiis sono stati investiti 128 milioni di euro per rendere il Napoli competitivo al meglio proprio per ovviare a quei difetti che la scorsa stagione avevano minato la possibilità di vincere lo scudetto: i cambi.

Per ora l’unico calciatore che abbiamo visto costantemente in campo (e con ottimi risultati sia chiaro) è Piotr Zielinski ma gli altri dove sono? Marko Rog (14 milioni tra prestito e riscatto), Emanuele Giaccherini (1,5 milioni), Nikola Maksimovic (25 milioni globali), Lorenzo Tonelli (9 milioni) e Amadou Diawara (15 milioni) sono dei fantasmi avvistati probabilmente a Castel Volturno e al bordo del San Paolo ma in campo mai scesi. Sarri ieri sera ha dichiarato nel post partita che per alcuni è un problema di condizione e per altri di schemi nuovi come per il difensore ex Torino non abituato ad una linea a 4, se queste giustificazioni sono sicuramente plausibili è anche vero che gli investimenti questa estate ci sono stati e i calciatori arrivati sarebbero titolari in ogni squadra di Serie A e che, un patrimonio del genere, non può andare svalutato per limitarsi al solito e abusato cambio Insigne-Mertens o Gabbiadini-Milik.

Un ventaglio di soluzioni di maggiore versatilità per il futuro, con cambi di qualità che garantiscono freschezza man mano che si andrà avanti nelle competizioni, sia dal punto di vista tattico che economico perché non far giocare giocatori importanti anche per cartellino ed ingaggio, significa in futuro perdere delle possibili plusvalenze.

Fabrizio Novellino
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