Un’attesa lunga ben 771 giorni, a dir poco spasmodica. Perché si sa, al San Paolo ogni gara di Champions League diventa uno spettacolo per quello che si vede in campo, ma soprattutto per l’atmosfera che si vive sugli spalti. E quando quella gara manca da oltre due anni il risultato non può che essere una serata magica: questa appena passata è da definirsi tale. O almeno fino al black out finale degli azzurri che ha permesso di vivere gli ultimi minuti con qualche preoccupazione in più del previsto. Ma poco male, il 4-2 è un risultato che dà convinzioni e morale, soprattutto contro una squadra come il Benfica.
Una vittoria che evidenzia l’inespugnabilità dell’impianto di Fuorigrotta nella massima competizione europea. Infatti gli azzurri nei nove incontri disputati tra le mura amiche, ne sono usciti vittoriosi ben 7 volte (gli unici due pareggi contro Bayern Monaco ed Athletic Bilbao). Un dato che diventa impressionante considerando le superpotenze del calcio europeo che il Napoli ha dovuto fronteggiare, ma con risultati a dir poco strabilianti.
Per di più i lusitani, oltre a comandare la classifica della Primeira Liga, giungevano al San Paolo con una striscia impressionante di 15 vittorie in trasferta, fermata però dalla corazzata partenopea. Águias dunque costrette ad andarsene con la coda fra le gambe e qualche incertezza in più dall’inferno azzurro.
Un inferno ‘ritrovato’ verrebbe da dire, assente da quel Napoli-Frosinone che quattro mesi dopo è un ricordo troppo amaro. Ma ciò che conta è il presente, che allo stato attuale delle cose è dolce, dolcissimo. E lo sarebbe ancor di più se società e tifosi si riappacificassero: il primo passo è stato effettuato da entrambe le compagini, ma bisognerà continuare a camminare insieme.
Perché questa rosa per quanto possa essere forte e talentuosa avrà sempre bisogno di quel dodicesimo uomo rappresentato dal cuore dei tifosi azzurri. “Ciel sereno o temporale, sarò sempre il titolare” recitava uno striscione esposto in una passata notte magica di Champions League. E così dev’essere: il Napoli di un tifo del genere non dovrà mai farne a meno.
Luigi Fervide
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