I fattori psicologici caratterizzano l’animo umano, ne condizionano l’esistenza, le scelte compiute nel quotidiano. Il bello della vita sta nel fatto che l’essere umano sia una fusione tra interiorità ed esteriorità. E’ anche il bello del calcio, in fondo. Perché se contassero solo i valori tecnici, questo magico sport non avrebbe il benché minimo senso, sarebbe svuotato di quell’imprevedibilità che talvolta lo rende unico. Eh no. Le partite non si decidono soltanto grazie all’estro innato dei ragazzi che vanno in campo, ma anche da quello che passa nelle loro teste. E – soprattutto – dal grado di sopportazione fisica agli sforzi cui si è inevitabilmente sottoposti.
In questa serie di fattori comprimari è racchiusa la sconfitta del Napoli a Bergamo. Questione di gambe e testa. Perché a voler calcolare il tasso tecnico delle due squadre, salta all’occhio una sproporzione in favore del Napoli. L’Atalanta, però, ha ridotto il gap andando a sfruttare i punti deboli di Hamsik e compagni. L’usura da tour de force, poi, ha fatto il resto. Sette partite in 21 giorni, in fondo, portano via un bel carico di energie. Mentali e fisiche. D’altronde lo stesso Sarri ha provato a giustificare la debacle bergamasca con l’enorme dispendio di energie mentali patito mercoledì. E allora niente drammi, perché gli ostacoli s’incontrano sempre durante il cammino e perché, voltandosi indietro, ci si può rendere conto della bontà del tragitto intrapreso: il Napoli esce dal Tour de force settembrino con cinque vittorie, un pareggio condito da rimpianti e una sconfitta. Sorridere è un imperativo categorico: a questa squadra manca qualcosa. Un qualcosa che arriverà e che – inevitabilmente – apporterà nette migliorie.
I nuovi – infatti – stanno a poco a poco entrando nei meccanismi Sarriani, cogliendo la mentalità e i dettami puramente tattici. Zielinski è stato il primo e il più celere a inserirsi, quasi soffiando il posto ad Allan. Presto, però, toccherà agli altri: Maksimovic è stato forzatamente chiamato in causa e ha risposto presente, Giaccherini sta collezionando minuti preziosi. Poi Diawara e Rog, attesi come la manna dal cielo: Jorginho e Hamsik all’Atleti azzurri d’Italia sono parsi visibilmente in debito d’ossigeno. Sì, c’è da sorridere, perché il Napoli è incompleto e ha comunque superato tra gli applausi il primo tour de force. La stagione è lunga. E quando questa squadra sarà – finalmente – al completo, qualcuno potrà fare a meno di terminare le partite con il fiatone.
Vittorio Perrone
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