Il presidente Aurelio De Laurentiis è in Gran Bretagna per un meeting dove ha colto l’occasione per dire la sua sulla sua esperienza manageriale in ambito calcistico, inserito nel panel relativo a “Ownership and the business of running a team: motives, plans and growth” a Londra ha rilasciato interessanti dichiarazioni sia sul suo progetto di una Superlega europea riservata ai top club sia poi su alcuni calciatori a margine della conferenza. Oltre ad aver confessato di aver rinunciato ad una super-offerta per Kalidou Koulibaly (58 milioni di euro dal Chelsea) ha anche “in contumacia” annunciato il rinnovo di Elseid Hysaj tramite Twitter, come sua abitudine, ed è proprio questo ulteriore rinnovo che impone una riflessione sulla situazione societaria. Se in estate si erano montati dei casi su alcuni rinnovi mancanti o presunti lontani che avrebbero potuto destabilizzare la squadra sia dal punto di vista economico che della tranquillità all’interno dello spogliatoio, i fatti hanno smentito questi presunti problemi legati alla volontà di alcuni top player del Napoli di voler lasciare la squadra o di non voler nel breve futuro proseguire la loro vita tra le mura amiche del San Paolo.
Da agosto ad oggi infatti tutti i grandi nomi, che qualcuno troppo troppo frettolosamente aveva inserito nella lista dei partenti o degli scontenti, hanno rinnovato o sono tranquillamente a lavoro per un eventuale adeguamento: il capitano e bandiera azzurra Marek Hamsik, José Callejon, Kalidou Koulibaly, Raul Albiol hanno firmato un nuovo contratto e, secondo quanto dichiarato da Alessandro Moggi, agente di Faouzi Ghoulam a Radio Kiss Kiss Napoli, anche il suo assistito è in procinto di rinnovare, ma al momento si lavora tranquilli e non c’è fretta o intoppi del caso. Chi manca all’appello? Manca solo Lorenzo Insigne che a sentire i suoi agenti non ritiene gli sforzi del presidente De Laurentiis adeguati al valore del suo assistito (9 presenze in stagione per lui quest’anno e 0 goal). Era agosto quando il suo agente Fabio Andreotti a Radio CRC dichiarò che in caso di mancanza di un progetto serio attorno al suo assistito avrebbero potuto togliere il disturbo. Le richieste si aggirano attorno ai 5 milioni a stagione contro i 2,5 offerti dal club e ancora ad oggi non si è trovata una soluzione, ma siamo sicuri che il Napoli non abbia voglia di investire sui suoi campioni o che non faccia sforzi economici per trattenerli?
I dati sembrano smentire questa tesi: Koulibaly ha visto il suo stipendio aumentare da 800.000 euro a 2 milioni, Hamsik da 3,5 milioni a 4, Hysaj da 650.000 a 1,4 milioni, senza contare che sebbene gli ingaggi di Albiol e Callejon siano rimasti invariati (2 mln il primo e 2,2 il secondo) l’allungamento della scadenza porta comunque ad un esborso, anche se diluito nel tempo per il club. In totale quindi il Napoli ha aumentato il peso degli ingaggi sul bilancio totale annuale di 2.450.000 ai quali vanno aggiunti i circa 6 milioni di aumenti del monte ingaggi derivanti dalla campagna acquisti per una cifra globale che supera gli 8 milioni l’anno.
Insomma se da un lato è chiaro che il Napoli abbia ottenuto chiari successi dal punto di vista dei rinnovi e che gli investimenti economici siano stati sostanziosi soprattutto se rapportati ad una società di calcio il cui fatturato annuo è mediamente tra i 120 e i 130 milioni di euro, dall’altro appare chiaro che incolpare la dirigenza azzurra della mancanza di voglia di investire suoi suoi talenti sembra una argomentazione abbastanza fragile e che quindi sarebbe giusto fare chiarezza su quella che è realmente la posizione di Insigne sul suo futuro all’ombra del Vesuvio.