Zielinski: “Molti di noi erano stanchi a Bergamo. Sarri introduce i nuovi lentamente, ma è felice di quello che sto facendo”

Il centrocampista del Napoli Piotr Zielinski ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di Sport.pl direttamente dal ritiro della nazionale polacca in merito al suo primo scorcio in azzurro:

“Napoli? Per me è stato un salto enorme, i tifosi amano questo club. Quando mi vedono in strada si avvicinano in tanti per chiedermi qualche foto, mentre ad Empoli succedeva meno frequentemente anche se i tifosi mi riconoscevano”.

“Hamsik è il nostro capitano. È stato facile ambientarmi nel nuovo spogliatoio, anche perché ci sono giocatori come Tonelli ed Allan che già conoscevo dalle recenti esperienze”.

“La squadra è forte e permette diverse soluzioni a Sarri. Hamsik è intoccabile, sono spesso in ballottaggio con Allan: a volte gioco io ed a volte lui. La società sembra felice del mio lavoro, ma deve essere il tecnico a dosare i giocatori, io sto facendo il possibile per giocare molto. Nell’ultima gara si è notato che molti di noi eravamo stanchi”.

“Sarri è felice delle mie capacità, me lo dice spesso. Il club ha fatto tanto nella campagna acquisti, anche se molti dei nuovi ancora devono esordire: il mister li introduce lentamente alle nuove tattiche di gioco, a volte però vorrebbero giocare”.

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“Il mio impatto con la squadra è stato ottimo, in tanti sono rimasti colpiti. Io non sono un attaccante, ma posso aiutare in chiave assist, finora ne ho fatti diversi. Il Napoli esalta le mie caratteristiche, sono felice di aver fatto questa scelta”.

“Mi trovo in un grande club, mi alleno ogni giorno con stelle internazionali permettendomi di imparare tanto da tutti. Con Sarri il gioco deve essere fatto di combinazioni veloci. Per me è stato un allenatore importante, anche se all’inizio ad Empoli non ero titolare fisso: solo quando sono stato spostato al centro del campo è cambiato tutto. Anche Giampaolo aveva deciso di puntare su di me”.

“Ruolo che preferisco? Dove gioco adesso mi sento benissimo. Posso attaccare tanto, ma devo migliorare in fase di non possesso. Già ad Udine ed Empoli me lo dicevano, ma si sa che se si vuole giocare a questi livelli è necessario padroneggiare entrambe le fasi del gioco. Sarri ci tiene molto a questo e fin dall’inizio mi ha detto che sono migliorato tanto sotto questo aspetto, in passato raramente partecipavo ai duelli perché avevo paura, ora non più”.

 

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