Senza fare troppi giri di parole, l’infortunio di Milik è un vero disastro per il progetto tecnico tattico di Sarri, costruito per sfruttare al meglio le caratteristiche del bomber polacco.
In attesa del rientro a Napoli e dell’inevitabile intervento chirurgico, nelle ultime ore si sta facendo avanti la possibilità che Milik abbia riportato una rottura parziale del crociato. Se l’ipotesi dovesse essere confermata, i mesi di recupero dovrebbero essere più o meno quattro. Qualora, invece, dovesse trattarsi di rottura totale del crociato anteriore i mesi di recupero diventerebbero sei.
A questo punto la palla passa a Sarri e a Manolo Gabbiadini, che avrà sulle proprie spalle tutto il peso dell’attacco azzurro. L’ex attaccante della Sampdoria ha, infatti, la possibilità di far tesoro dell’infortunio del compagno di squadra, essendo l’unica punta presente nella rosa di mister Sarri. Una possibilità che Manolo non può proprio farsi sfuggire.
Dopo un precampionato scoppiettante, Gabbiadini ha faticato a trovare la giusta condizione fisica nella prima parte di campionato. Ora, però, non ha più scusanti. Avrà la possibilità di giocare da titolare sia in campionato che in Champions League, e già a partire dalla sfida di sabato prossimo con la Roma dovrà dimostrare di non soffrire il peso delle responsabilità che ora gravano sul suo sinistro e nella sua mente.
Il compito più duro è, senza dubbio, quello che dovrà affrontare Sarri. Se Milik garantiva profondità alla squadra e tanto gioco di sponda, con Gabbiadini al centro dell’attacco il tecnico toscano dovrà cambiare necessariamente lo spartito tattico. L’attaccante bergamasco, infatti, non essendo una vera prima punta, fatica a buttarsi negli spazi, ma possiede una buona qualità tecnica e di palleggio.
La prima mossa di Sarri potrebbe essere quella di far giocare gli esterni d’attacco più verso il centro del campo, avvicinandoli alla prima punta, anche perché Gabbiadini non è un gran colpitore di testa e quindi i cross da fondo campo servirebbero a poco. L’ormai collaudato 4-3-3 di Sarri potrebbe quindi diventare un 4-3-2-1.
Un’altra opzione è quella del trequartista, col passaggio al 4-3-1-2. Sarri, infatti, potrebbe decidere di affiancare una seconda punta (Insigne o Callejon) a Gabbiadini, con uno tra Zielinski, Rog e lo stesso Insigne da schierare come trequartista.
Con questo modulo l’ex Sampdoria potrebbe giovare della presenza di due rifinitori pronti a servirlo al meglio, magari sfruttando gli scambi stretti che tanto piacciono al bomber azzurro. In questo caso potrebbe quindi trovare maggiore spazio anche il gioiellino Marko Rog, fino ad ora relegato in panchina da Sarri. Lo stesso De Laurentiis, all’annuncio dell’acquisto del centrocampista croato, aveva auspicato un cambio di modulo da parte del tecnico toscano.
Certo è che Manolo Gabbiadini non potrà giocare tutte le partite. Sarri dovrà centellinare l’utilizzo dell’attaccante bergamasco, e per farlo rifiatare potrebbe affidare le chiavi dell’attacco a Mertens. Il folletto belga potrebbe infatti giocare da “falso nueve” al centro dell’attacco azzurro, per un Napoli sempre più vicino, con le dovute proporzioni, al concetto tattico del Barcellona di Guardiola, tutto tiki-taka e verticalizzazioni improvvise. Anche Callejon potrebbe giocare da finto centravanti, ma sappiamo quanto lo spagnolo sia fondamentale da esterno destro d’attacco nello scacchiere tattico di Sarri.
In questa situazione diventa fondamentale che tutti i calciatori presenti in rosa diano il massimo. Lo stesso Insigne, apparso in netto calo nell’ultimo periodo, ha la possibilità di rifarsi e di dimostrare finalmente il proprio valore.
Bisogna affidarsi a Sarri. Il tecnico toscano, il vero valore aggiunto di questo Napoli, dovrà rimboccarsi le maniche e trovare la soluzione giusta. Il compito sarà duro, ma l’allenatore azzurro di certo plasmerà la sua creatura per sfruttare al meglio le caratteristiche del “nuovo” bomber azzurro, Manolo Gabbiadini.
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