Quando ti scegli come mestiere quello dell’allenatore devi mettere in conto la possibilità di ritrovarti travolto dalle critiche, soprattutto quando dalla tua non ci sono i risultati. Molto spesso chi parla, però, lo fa per il gusto del chiacchiericcio, e senza un minimo di dati alla mano. In fondo, si parla “tanto per”: è sufficiente avere dalla propria una soluzione (dopo, a partita conclusa) e un’opinione.
Soffermarsi sui dati, invece, è qualcosa che può aprire ad analisi un tantino più approfondite e che potrebbe evitare – spesso, non sempre – di sparare a casaccio su chi pensa calcio dalla mattina alla sera. Sì, perché una delle accuse mosse a Sarri e che, appunto, dati alla mano risulta essere del tutto gratuita è quella di utilizzare poco gli elementi a disposizione in rosa. I dati parlano di un Napoli sempre diverso in campo tra una partita e l’altra, da un minimo di due cambi fino a quattro.
Se si tiene conto, infatti, del solo campionato, si passa dai due cambi tra la settima e l’ottava giornata, ovvero Zielinski al posto di Allan e Gabbiadini al posto di Milik (infortunatosi nel frattempo), fino ai quattro cambi tra la quarta e la quinta giornata, così come tra la quinta e la sesta. Quattro cambi significa cambiare il 37% della squadra. Quattro cambi significa cambiare buona parte dell’assetto degli undici che vanno in campo. Quattro cambi significa aver utilizzato quindici giocatori nel giro di pochi giorni.
Qualcuno dirà che c’è stata anche la Champions tra una gara di campionato e l’altra. Vero, verissimo, e anche in questo caso i dati smentiscono i criticoni da poltrona e da tastiera. Sì, perché quando il Napoli si è trovato a disputare le gare europee, mister Sarri ha rivoluzionato la formazione azzurra arrivando a cambiare anche sei uomini tra una gara e l’altra. È il caso della terna di partite ottava di campionato – terza di Champions League – nona di campionato: tra la Roma e il Besiktas, l’ex tecnico dell’Empoli ha cambiato quattro uomini, mentre tra Besiktas e Crotone sono addirittura sei i cambi.
Ora, si può parlare all’infinito dello scarsissimo impiego di Giacchierini e dell’esordio ancora rimandato di Rog. Ma si dovrà ammettere che non è altro che curiosità nel vederli in campo, e non ci si può innalzare a conoscitori di calcio se – almeno – non si è in grado di approcciare con dei dati che dicono una sola cosa: in dodici gare ufficiali, Sarri non ha mai schierato la stessa formazione due volte consecutive.
Nappo Salvatore
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