Sarri, l’arma delle rotazioni e il calendario favorevole: l’inverno sorride agli azzurri

E pensare che il termine turn-over, in Inghilterra, ha un significato del tutto diverso. Nel Belpaese nostrano è un mantra con cui ogni allenatore di una squadra da Europa deve convivere. Lì, oltremanica, utilizzano un concetto più diretto: rotation. Lo stesso diktat che Maurizio Sarri ha imparato a conoscere soltanto nei tempi più recenti della sua pur longeva carriera. Rotazioni, dice lui. Ad Empoli, in un passato neppure troppo lontano, bastava aggrapparsi ad undici fedelissimi. E lo scorso anno, il primo di napoletanità, le riserve hanno fatto spesso fatica a trovare uno spazio adeguato. Vedasi Valdifiori, oggi al Torino e avversario di passaggio al San Paolo.

MAURIZIO SARRI E LE ROTAZIONI

Accade però che, per strani allineamenti e decisioni dell’Universo, qualcosa possa e debba cambiare nelle proprie convinzioni. E allora sì, turnover. Anzi, rotazioni. Con Zielinski che spesso e volentieri si prende il posto (non più fisso) di Allan, con Diawara che ha fatto accomodare ripetutamente Jorginho in panchina, con Rog che s’inserisce e viene maneggiato con cautela. E con Maksimovic e Chiriches che bisticciano metaforicamente per trovare spazio accanto al Koulibaly o all’Albiol di turno. De Laurentiis ha affidato a Sarri le giuste risorse per far fronte ad ogni evenienza. Il tecnico le sta sfruttando a modo suo, consapevole del lavoro da svolgere prima di inserire un ragazzo in pianta stabile. Rog è l’esempio lampante.

Marek Hamsik e Maurizio Sarri
Marek Hamsik e Maurizio Sarri

“La speranza è che ruotando la rosa possa avere una squadra più fresca, e quindi arrivare a marzo-aprile con più forza nelle gambe”: parole e musica di Maurizio Sarri che, probabilmente, avrà imparato dai limiti della scorsa stagione. Il suo Napoli capitolò sul più bello, in pieno rush finale. Con la rosa più ampia c’è la possibilità – e che possibilità! – di arrivare fino in fondo con le giuste energie fisiche e mentali. Anche perché da qui a febbraio la squadra sarà esente dal doppio impegno e quindi le energie potranno essere centellinate meglio fino alla sfida con gli innominabili in maglia bianca (meglio non pensarci, per ora).

CALENDARIO AGEVOLE

Giocare una volta a settimana, per Sarri, non è per forza un vantaggio, epperò il tecnico dovrà ammettere che in quel frangente di tempo il Napoli dovrà raccogliere i punti utili alla rincorsa Champions. Le gare al San Paolo con Torino, Sampdoria, Spezia (Coppa Italia), Pescara, Palermo e Genoa presentano la concreta possibilità di portare a casa l’en plein.

Al Real si penserà dopo, solo dopo. La suggestione di chiudere gli occhi e volare al Bernabeu con la mente è fortissima, ma va tenuta a bada. Come? Senza prestar orecchio ai giudizi (positivi e negativi) che provengono dagli ambienti esterni. “Ora pensiamo al Torino, avremo modo di pensare al Real ma nello spogliatoio ne abbiamo parlato giusto 5 minuti” ha dichiarato Sarri in conferenza. E ancora: “Sinceramente di critiche o complimenti che arrivano dall’esterno non me ne frega un c***o. Non mi compiaccio e non mi deprimo”. Chiaro, semplice e conciso. Come le rotazioni. E – soprattutto – come il termine “vittoria”.

Vittorio Perrone
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