Napoli è il paese della scaramanzia, del ‘non è vero ma ci credo’, dei cornetti e della smorfia. Ed allora capita che in pochi giorni il sangue del suo santo patrono non si sciolga nella data apposita e che Mertens decida di siglare 4 reti, ed entusiasmare un pubblico in visibilio. Sacro e profano che si mischiano nella città più bella del mondo, oggi più azzurra che mai.
LA MAGLIA BIANCA COME PORTAFORTUNA: IL NAPOLI CENTRA IL TERZO SUCCESSO
E per quanto riguarda l’aspetto profano, si aggiunge anche un altro dato particolare: il Napoli quest’anno in maglia bianca ha sempre vinto ed in particolare nelle ultime tre giornate (quelle della casacca da trasferta) ha segnato sempre almeno tre gol, e due volte ha toccato quota 5 reti. Un caso? Certo, ma come sempre con uno sguardo alla cabala, che nel capoluogo partenopeo conta più di quanto conti altrove.
Si scherza, perché il calcio è anche, e soprattutto questo. Fatto sta che gli azzurri (o forse è meglio dire i “bianchi”), nelle ultime tre gare in maglia bianca hanno conquistato 9 punti, segnato 13 reti (più di 4 a partita) e subito soltanto 3 gol. E in più hanno espresso un calcio memorabile, il migliore del campionato, per distacco.
Questi gli azzurri che hanno beneficiato maggiormente della camiseta blanca, giusto per restare anche in tema Real Madrid: Mertens (7 reti), Zielinski ed Hamsik (2), ma anche Chiriches ed Insigne.
A febbraio ci sarà il Real e lì, per motivi logici, sarà impossibile giocare in maglia bianca, ma il Napoli dimostrerà ancora una volta che, come per San Gennaro, la scaramanzia è nulla se subentra la razionalità.