“Caro Aurelio ti scrivo”. La letterina di Natale che ogni tifoso del Napoli invierebbe al presidente De Laurentiis

Caro presidente,

Siamo ormai giunti al dodicesimo Natale insieme. Tra gioie e dolori, pianti e sorrisi, il bilancio che possiamo fare è sempre positivo. Lei è riuscito a costruire una squadra strabiliante, meravigliosa, capace di disegnare un calcio come forse nessuno sa fare in Italia; eppure i presupposti non sono stati rosei. Direi proprio di no presidente, perché l’addio di Higuain qui si è sentito. Perché per passare da essere idolo indiscusso a nemico numero uno a Napoli ci vuole un attimo. E c’è da dire anche che l’argentino ci ha messo del suo, sia chiaro. Anche lei ha rischiato, sì ha rischiato non poco. Pensi se quest’anno le cose non fossero girate, se non fossimo tra le prime delle classe e se non fossimo passati avanti in Champions;lei sa bene che ci sarebbe stata la rivoluzione. Ma invece così non è stato presidente. E lei non arriva a Natale ridimensionato, ma ci arriva vincente. Perché è riuscito a creare una squadra giovane, gagliarda e mi passi il termine ‘cazzuta’. Gli azzurri sono ad immagine e somiglianza di Sarri – che è un’altra sua scommessa vincente tra l’altro – ma soprattutto assomigliano molto a lei. La voglia di stupire, di essere diversi, di essere lungimiranti. Beh questo Napoli la trasmette, e tutto questo è anche merito suo. Quindi a Natale noi tifosi di regali né abbiamo già ricevuti parecchi anche se, sia ben chiaro, non vogliamo fermarci qui. 

L’anno scorso, in questo stesso periodo, guardavamo tutti dall’alto verso il basso. Alla fine, poi, tutti sappiamo come è andata, ma non vogliamo smettere di sognare. Non vogliamo smettere di pensare di poterla ancora spuntare in campionato e non vogliamo nemmeno fermarci contro quei campioni geniali del Real Madrid. Vogliamo continuare a piangere, gioire, esultare, se possibile anche con lei. Per questo magari vederla di più allo stadio sarebbe un bel segnale. Lo sarebbe per chi critica, per gli scettici, per quelli che la sostengono, ma soprattutto sarebbe importante per l’allenatore e per i ragazzi che scendono in campo. La sua presenza può solo imprimere sicurezza.

Ora però passiamo a qualche regalo, perché a Natale i doni si fanno e si ricevono. E quale dono migliore di uno stadio come si deve? Che si superino una volta per tutte le polemiche con il sindaco. Fare diatribe in questo momento, in una città che è rinvigorita dalla cura della sua amministrazione comunale, sembra forse ingeneroso. Collaborare è possibile, eccome se è possibile. Perché sotto al grande albero sia lei che il sindaco sicuramente potete far trovare perlomeno una stretta di mano che significhi futuro, che significhi progettualità, che significhi stadio. Ah perché poi, quando Florentino e Cristiano verranno qua, dovranno trovare un bel posto no? La città è quello che è, lo stadio un po’ meno per usare un eufemismo. E se vogliamo batterli – in campo e fuori – e se vogliamo competere, questo serve tanto.

Quasi dimenticavo il mercato. A centrocampo stiamo più che bene, su questo sono certo che convenga con me. Pavoletti è in arrivo, con buona pace di Gabbiadini, che comunque salutiamo affettuosamente perché ha dimostrato di essere un professionista serio come pochi. La squadra è quasi completa. Però dietro si può sempre fare qualcosa, anche perché questa dannata Coppa D’Africa ci ha un po’ guastato la feste – anche se inizierà a gennaio, magari ci rovina il carnevale. Allora sulla fascia ed al centro della difesa qualcuno bisogna pur prenderlo. Di prospettiva ed allo stesso tempo con un pizzico di esperienza preferibilmente, ma questo lo lascio fare lei. Mi fido.

Insomma presidente auguri di buon Natale, e che l’albero quest’anno possa essere pieno di doni. Un po’ per tutti però eh.

 

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