I ragazzi ascoltano: e tra una lezione e l’altra, passeggiando a bordo aula ed infilandosi nel campo di calcio, ciò che occupa la scena è il desiderio sano a lasciarsi andare di quei ventenni aggrappati a un drappo tricolore… « Volare è molto bello ma forse è meglio stare con i piedi per terra ». La Napoli che produce sogni è in quella combinazione tra celluloide & cuoio, la combinazione magica che fa d’uno stadio una pellicola e, ciak, manda in onda il delirio popolare: « Siamo felici di rendervi felici» . Il buon giorno si vede dal mattino, o forse dalla classifica di campionato, da quella della Champions: e in quell’aula in cui l’emozione sgorga ovunque, l’Aurelio De Laurentiis sottoposto al fuoco di domande, svestitosi dal ruolo di relatore, è il disegnatore (il produttore?) d’una favola d’altri tempi da conservare a lungo: « Ora incontriamo l’Inter e poi, per fortuna, avremo quindici giorni di sosta in cui potremo rifiatare e fare il punto della situazione, perché quest’inizio di stagione è stato molto intenso. Competere tra Champions e campionato è complicato e costa fatica, salute, concentrazione e forza ».
A TE, PANDEV – Si (ri)gioca e ciò che resta del Villarreal, dell’ubriacatura collettiva, del successo storico, è una caviglia gonfia come un melone che lascia un matador a lenire il proprio dolore, osservando il Napoli in tv consegnato a Pandev, il colpo dell’ultima ora d’un mercato ridondante benedetto dal De Laurentiis munito di bollettino medico: « Mi spiace tanto per Cavani, non si era mai infortunato in questi anni, e so quanto possa dar fastidio ad un guerriero come lui dover disertare una partita così importante. Però abbiamo Pandev ed io mi aspetto molto da lui, diciamo che sono convinto di assistere ad una sana rivincita del macedone dopo due stagioni un po’ così a Milano. E’ un momento non favorevole per noi, ci mancano anche Britos, Dzemaili e Donadel e, pensate, se avessimo ceduto anche Gargano. Ogni tanto qualcuno si lascia andare ad apprezzamenti sulla campagna acquisti o sulla necessità del turnover ed invece la realtà è sotto gli occhi di tutti ».
CARO MASSIMO – Il conto alla rovescia sta per essere ultimato e Inter-Napoli è prossima a cominciare, in una vigilia ricoperta di glassa, con Moratti che spedisce carinerie al suo omologo e riceve da De Laurentiis l’identica razione di affettuosità: « Contro l’Inter sarà una gran festa, perché è una sfida tra campioni e noi con club del genere ci carichiamo di più. Nelle partite più delicate, il Napoli ha sempre giocato meglio. Ho letto le dichiarazioni di Moratti e sono lieto, ma lo conosco, è una persona di alta levatura, un amico. Anch’io nelle coppe tifo per le squadre italiane. Sarebbe bello, molto bello, vedere Napoli e Inter in finale di Champions: soluzione ideale per una rivalutazione totale del calcio italiano, in barba a Platini ».
NOTTE DI STELLE – E’ una serata chic pur senza Cavani e Pazzini, senza Sneijder e Dzemaili: perché Inter-Napoli è tanto altro ancora e il De Laurentiis che aspetta di gustarsela, ha già scelto i protagonisti di casa sua: « Affrontiamo un’avversaria in salute, che ha ricevuto con l’arrivo del nuovo allenatore la cosiddetta scossa. Ranieri ha sempre fatto bene, lo spogliatoio lo sente e lo segue. Sarà una partita di grandi emozioni, nella quale spero che Lavezzi, Hamsik, Zuniga e Maggio giochino con quel fervore che possa garantire uno spettacolo con i fiocchi ». Su il sipario, luci a San Siro.
Fonte: Corriere dello Sport