La serata madrilena del Napoli, una serata capace di smuovere oltre 10 mila anime e portarle nella capitale spagnola, è terminata come molti si potevano aspettare, ma non volevano dire. Il Real è ancora troppo per questo Napoli? Forse sì, o meglio sì per il valore assoluto dei suoi uomini, non per il gioco espresso in campo. I dati infatti danno ragione agli uomini di Sarri che nella tana dei lupi se la giocano a viso aperto, con coraggio e spregiudicatezza. Proprio come aveva preannunciato il mister alla vigilia della gara.
I DATI DEL MATCH: POSSESSO ANALOGO MA IL REAL AFFONDA DI PIU’
Chi si aspettava un Napoli di difesa arcigna e ripartenze veloci ha dovuto ricredersi. Il Napoli, specie dopo il gol del momentaneo 2-1 di Toni Kroos, ha gestito da grande squadra la partita, riuscendo, con l’apporto sopratutto delle due ali che salivano a completare una sorta di inedito centrocampo a 5, a giocarsela più che degnamente.
Se guardiamo i numeri della gara infatti, le due squadre si sono totalmente divise la posta in palio per quanto riguarda la gestione della palla (499 passaggi Real – 494 passaggi Napoli). Anche il minutaggio del possesso del pallone è stato pressoché identico (49.8% [R] – 50.2% [N]).
Dove sta dunque la superiorità delle merengues? Tutto o quasi nelle sue stelle. Alla vigilia ci si chiedeva se il collettivo degli azzurri potesse superare le individualità madridiste. Non è stato così, o meglio non sempre.
Le folate offensive del Real hanno portato a 20 tiri verso la porta difesa da Reina (6 nello specchio), mentre gli attacchi del Napoli hanno fruttato solo 2 tiri entro i pali difesi da un tutt’altro che irreprensibile Navas.
Trasformare ogni possesso in azione offensiva e pericolosa per la difesa avversaria. Dove lo avevamo già visto? Ah sì, proprio dal Napoli in campionato, dove fa la voce grossa e si trasforma nel Real italiano. Non è una bocciatura sia chiaro, ma soltanto un rimando. Lo scorso anno in 2 gare la Roma non riuscì mai a bucare i blancos, il Napoli si è già dimostrato più adatto a certi palcoscenici. Ma ancora non basta. Per il ritorno tutto è possibile, anche se fermare Modric – tra i migliori, se non il migliore dei suoi – e compagni sarà molto difficile.