Gasperini e il Napoli, un rapporto che non ha mai trovato un incontro, ma ha viaggiato sempre su binari diversi che si sono incrociati, invece, solo per lo scontro, quello in campo.
I tifosi azzurri se lo ricordano più nei panni di allenatore che di calciatore, Eppure, l’ora tecnico dell’Atalanta ha affrontato i partenopei anche con le scarpette ai piedi, e anche lì si è fato riconoscere per lo scontro, quello fisico. Durante un Pescara-Napoli del 1989, infatti, Gian Piero Gasperini atterrò Maradona con una manata al volto: “Non lo feci di proposito, la colpa è stata di un anello che avevo al dito“, si è così difeso questa mattina sulle pagine de Il Mattino, al quale ha rilasciato una ricca intervista.
Non ha parlato solo del suo passato da calciatore, ma si è soffermato soprattutto sul suo presente da allenatore, quello di una squadra che può esser definita la sorpresa del campionato. Ad inizio stagione i bookmakers avrebbero scommesso su una salvezza tranquilla della “Dea”, ma vederla oggi al quinto posto in classifica, sotto l’Inter e sopra la Lazio, fa abbassare le quote di una qualificazione in Europa League. Gasperini ci crede e, anzi, afferma che la gara di sabato sarà un esame importante per i suoi: “Non puntiamo alla Champions come il Napoli, ma la sabato sarà un test per vedere se possiamo conquistare l’Europa oppure no“.
Il Napoli, dunque, se la vedrà con un’avversaria agguerrita, che ha tanto altro da chiedere a questo campionato: “Ho una squadra di ragazzi straordinari, molti cresciuti nel vivaio. Abbiamo ancora voglia di stupire, come fatto in queste 19 partite“. All’andata finì male per i partenopei, ma Gasperini salvò la sua panchina: “Avevamo vinto col Crotone ma sembrava che non avessimo fatto nulla e quindi mi aspettavano ancora al varco. E contro gli azzurri era per me decisiva: sapevo che se non avessi vinto, pur giocando bene, sarebbe stata la gara del commiato” .
Quello di sabato, però, sarà un Napoli diverso: i ragazzi di Sarri inaugureranno un ciclo di fuoco che li vedrà impegnati al massimo in campionato, in Coppa Italia e in Champions.
In due di queste tre competizioni (campionato e Coppa Italia), gli azzurri se la dovranno vedere ancora con la Juve, per provare a reinventare un finale di stagione che pare essere stato già scritto. Secondo Gasperini, però, è un’operazione che i partenopei non riusciranno a portare a termine: “Nella storia del calcio le rimonte ci sono state, ma non serve solo che il Napoli dia il massimo, ci vuole anche una Juve che si addormenti un po’. E la cosa mi pare assai improbabile“.
Più positivo, invece, per quel che riguarda il ritorno di Champions League con il Real Madrid: “Il Napoli può vincere 2-0 in casa con il Real. Il Real in trasferta è meno temibile che al Bernabeu e il Napoli al San Paolo è diverso da quello in trasferta“.
La parola “Real Madrid” riporta inevitabilmente in mente la diatriba nel post-partita dell’andata tra De Lauentiis e Sarri. Secondo Gasperini, lo sfogo del presidente azzurro e la risposta pacata del suo allenatore non sono state un caso: “Tutta questa situazione alla fine darà maggiore attenzione e concentrazione a tutto l’ambiente. Poi il valore di Sarri rimane immutato. Magari De Laurentiis ha voluto solo creare della pressione positiva… Se passano il turno avranno entrambi ragione“.
“Il valore di Sarri“, ha detto Gasperini. Quel valore che, alla fine, teme, insieme a “la qualità del gioco, l’organizzazione e la fiducia che la squadra ha nei suoi confronti“, ma anche insieme a Hamsik e Insigne che, secondo il tecnico dell’Atalanta, “sono il top anche in Europa. Poi il fatto che siano divenuti grandi crescendo nel Napoli, rende la cosa ancora più bella“.
Ma Gasperini ha parlato anche di Pavoletti: “Quest’anno mi pare sia stato molto condizionato dagli infortuni: ci vuole pazienza, non è mai facile inserirsi a gennaio in una squadra così collaudata come è il Napoli“; e di Grassi, dopo le dichiarazioni furiose rilasciate ieri dal suo agente: “È un investimento su un giovane emergente che ha bisogno di un po’ di rodaggio in più per tornare al Napoli. Ma non credo che la sua sia stata una bocciatura“.
Tra movimenti di mercato, situazione in campionato e possibilità in Champions League, Gian Piero Gasperini ha analizzato il Napoli a 360 gradi. Conosce bene il suo avversario, lo teme alla giusta misura e gli augura il meglio, ma non con l’Atalanta. Gasperini ha il sogno Europa League da mantenere vivo; ma di fronte sa di avere un Napoli che deve insieme riscattarsi dell’andata e scattare per il ciclo di fuoco che lo aspetta da qui alle prossime settimane.