Il momento più atteso si avvicina, la gara più complicata è alle porte. Il Napoli domani si giocherà l’accesso ai quarti di finale di Champions League con il Real Madrid, dopo che nella gara d’andata i blancos si erano imposti per 3-1. Agli azzurri dunque servirà superare i campioni del mondo in carica con ben due reti di scarto. Una vera impresa.
La partita perfetta. È questo il concetto che Maurizio Sarri sta cercando di inculcare nella mente dei propri calciatori. Il mister è stato abbastanza chiaro in conferenza stampa (LEGGILA QUI) dove ha analizzato gli aspetti che hanno messo in difficoltà il Napoli all’andata. Soprattutto in mezzo al campo e nella circolazione del pallone: “La loro qualità tecnica così elevata rende difficile qualsiasi interpretazione difensiva. Giocare palla al limite della difesa? Sono dei rischi per prenderci dei vantaggi. Se esci dalla pressione poi trovi spazi, sono dei rischi quando davanti hai attaccanti veloci. Lo stesso rischio che correremo domani. Dovremo uscire dalla loro pressione, all’andata ci siamo riusciti solo ogni tanto“.
Già, ed è proprio su questa ultima frase che bisogna soffermarsi un attimo. Perché se c’è stato un fondamentale dove il Napoli ha peccato nella gara d’andata è stato proprio questo: il palleggio. I partenopei al Bernabeu furono messi sotto pressione proprio in principio d’azione, con i centrali azzurri andati in difficoltà in più occasioni e costretti a regalare palla agli avversari. Più o meno la stessa tattica usata dallo stesso Napoli a Roma nella vittoria con i giallorossi.
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L’AZIONE PARTE DALLA DIFESA, VANTAGGI E SVANTAGGI
Far partire la manovra dalle retrovie ha però i suoi limiti. Il più evidente è quello che lo stesso Napoli ha mostrato nella gara d’andata: il minimo errore si paga. Il terzo gol del Real, realizzato con un gran tiro al volo da Casemiro, fu infatti viziato dal disimpegno sbagliato della retroguardia azzurra. Qualità tecniche non eccelse a questi livelli possono pesare come una condanna.
Eppure, agli svantaggi di un certo tipo di gioco, si contrappongo i vantaggi, quelli che Sarri spera di sfruttare fino in fondo per avere la meglio delle merengues. Ed è stato lo stesso tecnico azzurro a spiegare perché giocare sempre il pallone può mettere in difficoltà il Real Madrid: “Saltare il primo pressing avversario ci permette di creare spazio in altre zone del campo. In questo modo possiamo sfruttare le caratteristiche dei nostri attaccanti“. Ciò ci fa capire anche come al momento l’attacco con Mertens “falso nueve” sia quello più probabile.
GIOCARE PALLA A TERRA: MEGLIO JORGINHO O DIAWARA?
La differenza quindi la faranno soprattutto i centrocampisti che dovranno essere magistrali nel cucire il gioco. In casi come questi, detto che la circolazione del pallone dovrà essere veloce e precisa, anche la presenza di un regista come Jorginho potrebbe aiutare. L’italo-brasiliano, rispetto al collega Diawara, garantisce più velocità nello smistamento della sfera, riesce ad aprire meglio sulle fasce e anche i lanci lunghi risultano più precisi. Certo, l’ex Bologna può mettere al servizio della squadra fisicità, copertura e senso tattico, caratteristiche che contro il Real Madrid sembrano imprescindibili.
Sarri avrà certamente preparato la sfida nei minimi particolari. A prescindere dalle scelte e dell’undici titolare, il canovaccio della gara sarà tutto lì. Se il Napoli riuscirà ad avere il pallino del gioco, allora la qualificazione non potrebbe essere utopia. Il primo tempo con la Juventus e la partita con la Roma lasciano ben sperare. Anche in virtù del fatto che gli azzurri sono sembrati in evidente crescita di condizione. Con la forza e la spinta del San Paolo, gremito come non mai in questi ultimi anni, l’impresa può davvero diventare ‘galactica‘.
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