Negli anni 70′ la Germania (allora si chiamava ancora Germania Ovest) poteva esibire un bomber dalle dimensioni esili e del tutto diverso dagli altri centravanti europei. Il suo nome era Gerd Muller, e dall’alto del suo 1.76 m. riuscì a segnare oltre 660 gol in poco più di 700 partite. Stiamo parlando della Storia, con la S maiuscola, del pallone, e certamente non azzardiamo paragoni risibili.
Oggi però c’è un altro piccoletto che sta venendo alla ribalta. Veste la maglia azzurra del Napoli ed è ancora più basso del tedesco (1.69 m), ma sta vivendo una stagione da gigante.
Si perché Dries Mertens sta facendo di tutto per battere record su record ed entrare nel gotha del calcio europeo. Oggi con la punizione magnifica all’Empoli, il folletto belga ha raggiunto quota 20 reti in campionato, 25 in stagione. Una sola volta in carriera aveva fatto meglio: nel 2011 aveva collezionato 21 reti in campionato, 27 in stagione, con il PSV, giocando però un intero campionato (per altro dal livello assai diverso da quello italiano).
I NUMERI DI MERTENS: NUMERI DA ‘VERO NUEVE’
Alla domanda “Cosa succede in Serie A ogni 90 minuti?”, oggi c’è una risposta in più. Ogni 90′ minuti Dries Mertens butta dentro un pallone. Lo dicono i dati, lo confermano le prestazioni sempre più scintillanti del talento che ha cambiato, e in un certo senso raddrizzato, la stagione del Napoli. Dei giocatori che hanno segnato almeno 8 reti in campionato nessuno ha la stessa media gol/minuti di Mertens (per intenderci Belotti segna un gol ogni 103′).
Ancora più straordinario è lo score in trasferta del belga – ben 12 reti – che non ha eguali in Italia ed è secondo in Europa al solo Cavani (16). (LEGGI QUA)
Eppure c’è qualcosa che non fa dormire sogni tranquilli i tifosi del Napoli. Forse quel rinnovo del contratto che stenta ad arrivare (e forse non arriverà mai) ; forse l’ormai consolidata certezza che per comprare bisogna vendere. Già quest’estate i tifosi azzurri hanno dovuto rinunciare a 36 reti e adesso non vogliono che la storia si ripeta, perché se è vero che con Maurizio Sarri l’attacco azzurro difficilmente ne potrebbe risentire, tentare nuovamente la sorte potrebbe essere esiziale.