Jorginho ci crede: “Lavoriamo per raggiungere il secondo posto. Il tiro da fuori area? È un mio limite, devo migliorare”

Il centrocampista del Napoli, Jorginho, ha rilasciato un’intervista ai colleghi di Radio Kiss Kiss Napoli parlando dell’ultimo periodo che ha visto protagonista la squadra partenopea. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione.

L’intervista inizia con una battuta da parte del giornalista Valter De Maggio: “153 passaggi conclusi su 161 effettuati contro l’Udinese, ti posso chiamare calamita? Chiamami come vuoi (ride Jorginho, ndr)”. Poi prosegue l’italo-brasiliano: “Posso soltanto dire che stiamo lavorando tanto per raggiungere livelli di gioco sempre più perfetti. Il merito di certi numeri sono di tutta la squadra.

Secondo posto? Ci crediamo, stiamo lavorando per raggiungere questo obiettivo. L’assist per Mertens con l’Udinese? È stato un bel passaggio, poi bellissimo l’abbraccio di Dries che mi ha ringraziato. È una grande soddisfazione per me, ma anche in quel caso è stato merito della squadra. Marek (Hamsik, ndr) ha fatto una serie di movimenti senza palla che servivano a creare lo spazio per imbucare il pallone, sono cose che riproviamo tante volte in allenamento. Come detto è merito della squadra.

Con il Sassuolo sembra una partita facile, ma non lo è. Loro stanno bene, inoltre l’orario può essere un problema perché giocare alle 12.30 non è semplice. Dobbiamo essere più cattivi e giocare il nostro calcio, vogliamo il secondo posto. Sto bene, ma ora devo crescere e migliorare. Ho solo 25 anni e fino a 35 posso sempre migliorare. Nazionale? Ogni giocatore lavora in carriera per arrivarci, ma ora penso al Napoli.

Un trofeo? Vincere a Napoli sarebbe diverso. Non è come da altre parti, lavoriamo per quell’obiettivo. Ma adesso dobbiamo essere concentrati sul Sassuolo. Gol? Ci sto provando, è un mio limite e devo migliorare anche nel tiro da fuori area. Aspetto anch’io la prima rete. Allan o Zielinski? Sono due giocatori diversi. Allan mi aiuta di più in fase difensiva, con Zielinski mi piace di più sviluppare la manovra. Mi trovo bene con entrambi.

Il mio compito? Io sono Jorginho, devo far giocare la squadra facendo girare il pallone. Queste sono le mie caratteristiche e devo metterle a disposizione della squadra. La città? Per me è fantastica, ormai mi è entrata dentro. Mio figlio è nato qui, mi porterò Napoli nel cuore per il resto della mia vita.

Juve? Gli abbiamo fatto gol in tutte le sfide quest’anno. Al Camp Nou invece non hanno subito gol, cosa non semplice. Questo ci deve dare fiducia per il futuro“.

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