Due. Come i goal fatti, quelli subiti. Come i punti che separavano Roma e Napoli, come quelli che gli azzurri hanno perso nei confronti dei giallorossi. Due. Come i legni colpiti dagli azzurri: prima Mertens, poi Insigne. Due, che è quasi tre. Quasi il numero perfetto. Già, il Napoli è un po’ così. Un po’ quasi, sembra che gli manchi sempre quel quid per arrivare alla quadratura perfetta.
Certo, l’inesperienza. L’immaturità. E certo, anche la sfortuna che si materializza nei due legni. Però i fatti son pur sempre fatti e i punti persi dalla Roma restano 2. I giallorossi, ora, hanno la possibilità di riportarsi a +4. Come? Battendo il Pescara, un’impresa tutt’altro che trascendentale.
Le note positive si possono cercare anche in un lunch-match tutt’altro che positivo. Con il “lunch” che, di conseguenza, rischia di andare di traverso. E allora sì, cerchiamole le note positive, per addolcire una domenica che altrimenti sarebbe da mani nei capelli. 
Milik, in primis. Forse è davvero tornato. Un’arma in più nel rush finale, un goal – quello del 2-2 – importante per il Napoli e per se stesso. La luce, poi il buio, poi ancora la luce. E il ritorno al goal, che mancava dal 28 settembre. Il crociato non aveva retto, il carattere e l’animo di Arek invece hanno tenuto botta. Milik ha lottato duramente, ha faticato, s’è torturato pur di rientrare in campo. Professionista esemplare, come pochi.
Il goal del 2-2 con il Sassuolo vale poco per la classifica, molto di più in ottica futura. E per il morale del ragazzo, che ritrova confidenza con la rete. E che rete! Una girata da centravanti puro. Non difficile, non semplice. Da centravanti, da 9 consumato, quello che Mertens non lascia rimpiangere ma che un po’ manca a tutti. E quindi sì, lo diciamo forte e chiaro: bentornato Arkadiusz. Più per la fiducia che per la prestazione: è Arek Milik il migliore in campo di Sassuolo-Napoli