Ogni grande squadra che si rispetti, nella maggior parte dei casi, presenta al suo interno uno o più campioni pieni di classe e di carattere, capaci di fare la differenza, dar sicurezza agli altri: trattenerli significa alzare l’asticella. Gli azzurri l’hanno fatto e lo stanno facendo.
Il Napoli di Sarri, ad esempio, è armonioso, divertente, ma, soprattutto, ricco di fuoriclasse al suo interno: Hamsik, Mertens, Callejon, Insigne, Koulibaly, Albiol, Milik, Zielinski, Rog: tutti questi hanno contribuito in gran parte, quest’anno, a portare la società in auge, a pochi passi dall’Empireo. Un Empireo, che va raggiunto assolutamente nella prossima stagione, in conformità con il progetto a cui si è cercato di dar continuità nel più recente lustro, ma anche in virtù dell’azzeccata, intelligentissima mossa di De Laurentiis di rinnovare il contratto ai punti fermi di questa squadra.
Così come riferisce il Corriere dello Sport, svariati sono gli ingaggi ritoccati, qualcuno raddoppiato, altri persino triplicati. Ebbene, è questa forse, l’unica strada per puntare in alto: blindare chi deve essere blindato. Un dato interessante è che i salari sono cresciuti, negli ultimi cinque anni, del 150 percento. Una differenza sostanziale con l’ultimo Napoli di Mazzarri, è che allora il monte ingaggi si aggirava intorno ai 50 milioni di euro; ora, invece, in virtù dei prossimi rinnovi si supererà il muro dei 100. Numeri, soltanto numeri, che però la dicono lunga sulle intenzioni della società. Il grande salto è ormai alle porte. Era ora.