Cala il sipario sulla Serie A del Napoli, che chiude in bello stile così come ha ormai abituato tutti. Una vittoria al cardiopalmo, vissuta in contemporanea alla sfida dell’Olimpico, incerta fino alla fine e poi stravolta da Diego Perotti. Roma al secondo posto, Napoli terzo, saranno preliminari. Ma gli azzurri raccolgono applausi e consensi: questa squadra non ha nessuno da temere, niente da cui farsi spaventare.
Prestazione da grande squadra da parte di tutto il gruppo, eccezione fatta per qualche errore che ha concesso alla Sampdoria di realizzare due reti, comunque inutili, ma evitabili. Le note positive sono molte di più: buonissima la prova di Callejon, un artista del campo di calcio, un jolly, un tuttofare, sempre presente e sempre pericoloso, a prescindere dalla splendida rete e dall’essere sempre al centro del gioco. Splendido ancora Mertens, che non supera Dzeko ma che chiude a quota ventotto in campionato: scusate se è poco, per uno che attaccante ci è diventato in corso d’opera. E poi c’è Hamsik: a meno due da Maradona, applaudito alla fine della ennesima grande prestazione impreziosita per l’appunto dalla rete che gli permette di raggiungere quota 113 marcature con l’azzurro cucito addosso.
C’è però chi ha brillato più di tutti, per più motivi. A Marassi la stella di Lorenzo Insigne splende e irradia la sua luce. È il Magnifico il migliore in campo per la redazione di SpazioNapoli.it. La pennellata che gli consente di andare in rete è un tocco d’autore, roba per pochi. C’è tutto, in quel tocco: genio, fantasia, inventiva, irrazionalità e soprattutto arte, la capacità di spingere la sfera nel punto esatto in cui si è immaginato di spingerla. Ma non solo: protagonista per tutto il match, esemplare nel suo esaltarsi contro i beceri cori dei tifosi della Samp che, diciamolo, non hanno dato un buon esempio. Ma succede anche questo in Italia. Arrabbiato, ai continui insulti a lui, a Napoli, ai napoletani. Triste, con le lacrime agli occhi, dopo il fischio finale. Una stagione che ha consacrato Insigne: cresciuto tantissimo dal punto di vista tecnico ed umano, ormai un altro tassello imprescindibile. Chiude da protagonista un campionato nella stessa giornata in cui un’altra bandiera è stata ammainata: per un Francesco Totti che saluta la sua Roma, un Lorenzo Insigne ribadisce a tutta Napoli la sua volontà. Ed un giorno, probabilmente, racconteremo un’altra bellissima storia d’amore.
Gennaro Donnarumma