Sarà uno dei casi dell’estate? Ci auguriamo di no, anche perché Maurizio Sarri, su una cosa, è stato molto chiaro con De Laurentiis: il 5 luglio, a Dimaro, dovrà arrivare un Napoli quanto più completo possibile per quanto riguarda la rosa a disposizione. E non può esserci rosa completa se non si conosce bene chi ci sarà a difendere i pali nella prossima stagione.
PATATA BOLLENTE
Il ruolo del portiere è da sempre quello più delicato. Nel Napoli di Sarri, forse, lo è ancor di più: l’estremo difensore è il primo regista della squadra, colui il quale deve far ripartire, la maggior parte delle volte, l’azione. Oltre alla tecnica tra i pali quindi, deve essere forte ed affidabile anche con i piedi: l’identikit è quello di Pepe Reina, non a caso uno dei pilastri di questo Napoli, al quale proprio Sarri è stato disposto a perdonare anche qualche errore di troppo. Il motivo? Molto semplice: dal punto di vista caratteriale, Reina è un altro capitano del Napoli. Leader vero, quello cui i compagni di squadra guardano con ammirazione. E, con i piedi, è un fenomeno: più volte la squadra ha beneficiato dei suoi rinvii, che in alcune occasioni hanno consentito persino di arrivare al gol. Insomma, miscelando tutto questo, si capisce bene che un’eventuale sostituzione di Reina non è cosa semplice.
Qualcuno dirà: vuoi vedere che non ce ne sono di più forti nel suo ruolo? La risposta è sicuramente affermativa. Ma o sono mostri sacri – Buffon e Neuer – o sono inavvicinabili per il prezzo che costano. Per questo ora il Napoli è di fronte ad una scelta. Che, se fatta, arriverà comunque con ritardo. Perché, sin dal ritorno di Reina, il club avrebbe fatto bene ad investire su un giovane talento, facendolo crescere alle spalle dello spagnolo per poi lanciarlo al momento giusto. Si è deciso invece di puntare (?) su Rafael e Sepe, con il risultato di avere in panchina due portieri che non si sono rivelati all’altezza per diverse vicissitudini. Vietato perdere ulteriore tempo allora. Bisogna scegliere e bisogna fare presto. Se con Reina dovrà essere addio, bisognerà investire tanti soldi nel ruolo, per trovare un titolare all’altezza di una squadra di vertice sia in Italia che in Europa, e un dodicesimo con prospettive, che non veda un futuro azzurro solo in panchina. Per questa ragione forse la soluzione ottimale sarebbe quella di ricucire lo strappo con lo spagnolo, e comprare un giovane che cresca dietro di lui, in attesa di diventare il titolare nel giro di un paio di stagioni.
Vincenzo Balzano
Twitter: @VinBalzano