Quello del portiere è il ruolo forse più delicato in una squadra di calcio. E si capisce: se sbaglia lui, non si può più rimediare. Elementare, Watson. Come elementare, eppure tanto complicata, è l’esigenza del Napoli di avere una certezza tra i pali.
REINA, GIOIE E DOLORI. MA SARRI LO CONSIDERA UNA COLONNA
Non è semplice. Pepe Reina è una colonna di questa squadra. Lo ha ribadito lo stesso Sarri più volte, da quando è finito il campionato. Perché, al netto di alcuni errori che sono costati comunque punti pesanti, l’apporto del portiere spagnolo è stato fondamentale nel recente passato del Napoli. Leader in campo e fuori, bravo con i piedi: caratteristica importantissima nel gioco del tecnico partenopeo. Ora però il bivio è lì, bisogna solo scegliere. Ma serve fare presto: tra meno di un mese è previsto il raduno, Sarri ha l’esigenza di lavorare sin dal primo giorno con la rosa al completo, e ha bisogno di sapere sin da subito chi difenderà i pali del Napoli nella prossima stagione. Che, è bene ricordarlo, si aprirà prestissimo, a cavallo di Ferragosto, con il play off di Champions League.
Per questo il tempo stringe. E considerando la carenza di portieri forti in giro per il mondo – chi ce li ha, se li tiene stretti – è auspicabile che De Laurentiis e Reina si parlino presto, chiariscano quello che c’è da chiarire (“Non devono comportarsi come bambini”, ha detto ieri il papà di Pepe) e decidano di andare avanti insieme, fosse anche senza rinnovo, ma contestualmente senza rancori, che potrebbero poi venir fuori durante la stagione. E su un ipotetico binario parallelo, il Napoli deve lavorare al futuro del ruolo, recuperando il tempo perso in questi due anni. “Vogliamo metterci nella condizione di avere in rosa due portieri straordinari in modo da non dover cambiare giocatori ogni 3 anni: lavoriamo per costruire, non per vendere”, ha detto De Laurentiis qualche giorno fa. E allora bisogna fare in fretta. E, soprattutto, ridurre a zero il margine d’errore. Se dal passato si deve imparare, farà bene il Napoli a ridare uno sguardo a quello che accadde nella seconda stagione con Benitez in panchina. E fare esattamente il contrario.
Vincenzo Balzano
Twitter: @VinBalzano
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