Doveva essere un evento, il trait d’union tra il glorioso passato e un presente lucente che ambisce ad un futuro altrettanto radioso. Ma a conti fatti non sarà così, nessun evento il 4 luglio come paventato il mese scorso. Nessuna sfida tra il Napoli tricolore e quello attuale, con la cittadinanza onoraria per Diego Armando Maradona sullo sfondo, suggestivo. Sembra questo il percorso ormai delineato dalla società azzurra in merito al trentennale del primo scudetto partenopeo.
Una decisione che trova le sue ragioni, in particolare, nella fase di preparazione che vedrà il gruppo di Maurizio Sarri proiettato verso un preliminare che avrà il profumo, intensissimo, del dentro/fuori. Primo, cruciale, crocevia della stagione, come riportato dai colleghi de Il Roma: “A mettere la pietra “tombale” sulla partita del 4 luglio è stato forse il presidente De Laurentiis, che (di fatto) rimangiandosi quanto annunciato, ha messo in forte dubbio la partecipazione della squadra alla festa del 4 luglio, spiegando che il giorno dopo è prevista la partenza per il ritiro di Dimaro ma soprattutto che l’esigenza di dover preparare i play off Champions richiede l’assoluta concentrazione sin dal primo giorno di raduno (in programma il 3 luglio, anche se è ancora ufficiale).Da qui un aleatorio “ci penserò” da parte del presidente, che nell’intervento al “Football Leader” di martedì scorso, inoltre sottolineò il rischio infortuni. In più si sarebbero aggiunti altri problemi: la situazione del prato del San Paolo, già nel mirino per il concerto di Nino D’Angelo del 24 giugno. Anche se il concerto dell’artista napoletano è stato autorizzato dal Napoli, un’altra “calpestata” al prato dello stadio Fuorigrotta non deponeva a favore della partita amichevole”
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