Cresce l’attesa in casa Napoli per il fondamentale appuntamento del playoff di Champions League con il Nizza. La gara non sarà certamente semplice, i francesi sono forse la squadra di Ligue1 che per gioco e mentalità più si avvicinano agli azzurri, ma ciò non cambia l’obiettivo dei partenopei: il Napoli ha l’obbligo di passare il turno.
Approdare alla fase a girone della Champions League è troppo importante. Vitale per la società e gli introiti economici del club, decisivo per la crescita e l’internazionalizzazione del brand, un’occasione unica anche per l’immagine degli stessi calciatori. Ecco perché il team napoletano sa benissimo di non poter fallire questo appuntamento. E per poter andare avanti bisognerà superare anche una “maledizione“, o meglio un tabù, che attanaglia il Napoli da quando a sedere sulla panchina azzurra c’è Maurizio Sarri. Si, perché da quando il tecnico ex Empoli è approdato all’ombra del Vesuvio, la squadra partenopea è sempre stata eliminata dai confronti che prevedevano partite di andata e ritorno.
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I PRECEDENTI
Eh già. Sono infatti tre i precedenti che confermano questa regola non scritta: 1 in Europa League, 1 in Champions League e 1 in Coppa Italia. La prima eliminazione risale alla stagione 2015/2016, la prima con Sarri sulla panchina azzurra, avvenuta in Europa League contro il Villarreal. Il Napoli era approdato ai sedicesimi di finale della competizione europea minore dopo aver stravinto il proprio girone con 6 vittorie su 6. Eppure, al primo impegno con gara ad eliminazione diretta, i partenopei cedettero il passo agli spagnoli perdendo la gara d’andata al Madrigal per 1-0 (gol di Denis Suarez su punizione), e pareggiando per 1-1 al San Paolo (gol di Hamsik e Pina).
Altro precedente cocente è quello dello scorso anno in Champions League, con il Napoli eliminato dal Real Madrid dopo un doppio 3-1, ma dal peso decisamente diverso. Perché nonostante nella gara d’andata, al Santiago Bernabeu, il Real mostrò una certa superiorità rispetto agli azzurri, al ritorno la musica fu completamente diversa con i galcticos per più di un’ora in balia delle folate di Mertens e compagni. Un’eliminazione che comunque aiutò la crescita e l’autostima della squadra.
L’ultimo precedente, che ha visto il Napoli uscire sconfitto da un confronto di andata e ritorno, è quello contro la Juventus nella semifinale della scorsa edizione della Coppa Italia. L’eliminazione più cocente, oltre che immeritata. Già, perché il 3-1 dello Juventus Stadium, tanto discusso a causa di decisione arbitrali contestate dagli azzurri, pregiudicò di fatti anche l’andamento della partita di ritorno. Gara in cui il Napoli ne uscì comunque vittorioso per 3-2, risultato che non bastò per il passaggio del turno.
UNA NUOVA MENTALITÀ
Sia chiaro, il lavoro di Maurizio Sarri non è assolutamente in discussione. Se il Napoli è cresciuto e si è imposto all’attenzione del calcio internazionale, il merito è esclusivamente del tecnico nativo di Bagnoli. Ma questo non cambia la realtà dei fatti: 3 eliminazioni su 3 non possono essere un caso. Urge acquisire una nuova mentalità, in grado di portare la squadra partenopea ad un nuovo livello di competitività. In attesa di questo livel up, Sarri e i suoi ragazzi saranno chiamati a sfatare questa maledizione: eliminare il Nizza e passare il primo impegno in gare di andata e ritorno, trascinando così il Napoli alla fase a gironi della Champions League.
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Pasquale Giacometti