“Come è bello sostenerti la domenica alle tre!“. Così cantano le Curve ogni qual volta il Napoli gioca di domenica pomeriggio alle ore 15. Come dargli torto! Quando il Sole splende sull’erba del San Paolo, i Distinti illuminati, il cielo terso. Tutto sembra più azzurro. È un orario che riporta al passato, ad una Serie A in cui si giocava solo di domenica alle tre e sugli spalti si ascoltava la radio per conoscere i risultati degli altri campi. E se poi in sottofondo si sente anche il tifo incessante da ambo le parti (onore ai tifosi del Benevento), con tanto di tamburi, i ricordi riportano direttamente al “Ragazzo della Curva B” di Nino D’Angelo e ai tempi di Maradona.
A buon intenditor poche parole! Ma così non è, il calcio moderno non dà tregua. Partite ogni tre gironi tra turni infrasettimanali e gare di Champions ed Europa League. Ritmi asfissianti che non permettono di far riposare i giocatori e che implicano la scelta di operare un turnover concreto. La ragione così porterebbe a pensare. Eppure al Napoli ciò non accade. Infatti, anche contro il Benevento, mister Sarri ha deciso di affidarsi “al suo undici”. Perché ora come ora non si può prescindere da un “animale del gol” come Mertens. Così come dal centrocampo formato da Jorginho e soprattutto da Allan che, quando è in forma, diventa l’uomo ovunque e addirittura attaccante aggiunto.
Certamente il turnover serve e servirà ancor di più nel corso della stagione, ma questo deve essere calibrato nel rispetto della forma fisica dei giocatori e dei risultati che la squadra dei titolari macina partita dopo partita. E proprio in quest’ottica va vista la sostituzione del sempre presente Callejon, che ha lasciato spazio ad Ounas, all’esordio nel campionato italiano.
“E finalmente!“, verrebbe da dire. Con il risultato in cassaforte il tecnico partenopeo si è concesso il lusso di sperimentare il nuovo acquisto. E il franco-algerino, chiamato a giocare poco più di mezz’ora, si è messo in mostra lottando, correndo e mostrando un’ottima destrezza nel dribbling. Propositivo in area di rigore, non a caso si è procurato uno dei due penalty concessi dall’arbitro Irrati. A conferma non solo di quanto di buono ha già fatto vedere nel precampionato, ma anche che pian piano potrebbe rivelarsi il jolly che Sarri potrà tirare fuori dal cilindro per dare forze fresche alla squadra nel momento del bisogno. In momenti come questo è l’unione che fa la forza, ed ogni calciatore della rosa sarà chiamato in causa per raggiungere gli obiettivi che il gruppo si è prefissato.
Insomma, la domenica del derby campano sorride al Napoli, che ha regalato ancora una volta una domenica perfetta ai propri tifosi. Proprio come una di quelle domeniche dei vecchi tempi, quelle con le canzoni di Nino D’Angelo e delle giocate di Maradona. Una di quelle domeniche che alimentano il sogno chiamato “tricolore”.
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Martina Ami