Al fischio finale di Lazio-Napoli i tifosi partenopei non sono stati liberi di esultare. Antonio Bene, un tifoso azzurro, ha raccontato la spiacevole vicenda avvenuta, non molto distante dallo Stadio Olimpico, a ilmattino.it.
Ecco le sue parole: “Ero insieme a un amico allo Stadio Olimpico per la partita. Quando siamo usciti, almeno un’ora dopo la fine del match visto che eravamo nel settore ospiti, ci siamo incamminati verso la nostra macchina parcheggiata nei pressi della Questura di Polizia di via Remi, a circa 1,4 chilometri dallo stadio, lasciata lì proprio perché volevamo stare tranquilli”.
“Ci hanno teso un imboscata, erano in sette, forse otto, bendati con cinture, caschi in mano e guantoni. Inizialmente ci hanno urlato “Forza Napoli” per vedere come rispondevamo ma abbiamo fatto finta di nulla. Avevamo capito che non erano napoletani dal loro accento, ma poi si sono avvicinati e hanno provato a menarci urlando “Siete dei Napoletani di merda”. Siamo stati colpiti da un paio di cazzotti ma siamo riusciti a scappare. Li abbiamo seminati e abbiamo denunciato tutto alla polizia. Pensate un po’ se fossi caduto cosa avrebbero potuto combinarmi. Tutto ciò è uno schifo. Non si può rischiare la vita per una partita di calcio. Fanno passare proprio la voglia di seguire questo sport soprattutto a noi tifosi che amiamo solamente il calcio e la propria squadra del cuore“.
Queste le parole del tifoso azzurro, inorridito dall’accaduto.
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