Alla fine la sentenza è arrivata: Andrea Agnelli è colpevole di essere venuto a patti con una frangia della tifoseria dell’ormai ex Juventus Stadium, per non avere problemi. Lo ha deciso nella giornata di ieri il Tribunale Federale che ha inibito il presidente della Juve per 12 mesi (alla Juve sarà comminata una multa di 300.000 euro), ma che ha precisato come Agnelli fosse ignaro che i membri della curva appartenessero alla criminalità organizzata della ‘ndrangheta.
A fare chiarezza è l’edizione odierna de Il Mattino, che spiega cosa potrà e non potrà fare il presidente bianconero dopo questa condanna: “Niente spogliatoi e nessuna rappresentanza per conto della Juventus” afferma il quotidiano campano, che poi spiega “L’articolo 19 del Codice di giustizia sportiva, infatti, il divieto di rappresentare la società di appartenenza in attività rilevanti per l’ordinamento sportivo nazionale”.
Ma non soltanto spogliatoi e partite ufficiali: “Agnelli non potrà partecipare a qualsiasi attività degli organi federali e sarà interdetto anche nei locali annessi in occasione delle partite di calcio, anche amichevoli,in ambito Figc, con eventuale richiesta di estensione
per Uefa e Fifa”.
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