“Eppure io continuo a pensarlo come una Quaglia…
Che può ancora saltare….
Avvistato Quagliarella mentre non andava a saltellare facendo finta di essere di BUON UMORE
Una panchina lo tampona e lui finge di sentire DOLORE…
All’ospedale il dottore
ha fatto finta di non capire ma per non rischiare ha fatto finta di volerlo guarire…
Tanto c’era l’assicurazione…
Lui allora ha fatto finta di cercare ancora una volta una persona viva tra le macerie di un palazzo che non è mai crollato… NON CONVOCATO.
Tornato a casa ha fatto finta di riordinare casa
sistemando a caso le cose
quasi come se fosse davvero la sua casa…
Immagina la pena di ritrovare il suo cuore-aquilone impigliato tra i fili di una panchina in vimini
che spera ancora in un ultimo spruzzo di ceralacca…
A seguito del troppo a lungo praticato incoscenziosamente SALTO DELLA QUAGLIA è nata sì una stella.
Poi è caduta.
Alla fine si è fermata da sola a guardarsi precipitare nel vuoto.
In attesa del CALCIOMERCATO.
Eppure io continuo a pensarlo come una Quaglia…
Che può ancora saltare….”
Rivisitazione testo “Una donna e la sua semplicità” di Marta sui tubi; di Brigida Rastiello