Più punti, più gol, più tiri, più possesso palla. Più tutto. Il Napoli è primo in classifica perché primeggia ovunque, o quasi. Una crescita esponenziale per gli azzurri. La Juve campione in carica – scrive La Gazzetta dello Sport – pur riuscendo a migliorarsi rispetto ai due anni precedenti, non è riuscita a tenere il passo degli uomini di Sarri.
Il dato evidente riguarda i punti: il Napoli ne ha sette in più rispetto alla passata stagione. La squadra ha messo di fare beneficenza ai club medio-piccoli. Il mercato minimalista è stato un punto di forza, il gruppo si conosce a memoria ed ha acquisito maturità e consapevolezza diventando adulto. Ed ora è tempo di vincere.
Gli italiani – prosegue la rosea – hanno costruito i loro successi sulla rinuncia alla palla: difesa e contropiede. Sarri da noi va in controtendenza: possesso palla e pressing sono i principi di gioco chiave del Sarrismo. Il Napoli conquista il pallone con aggressività e poi lo fa girare a velocità altissime, un tocco massimo due. Se il 60% di possesso palla dell’anno scorso sembrava inarrivabile, quest’anno gli azzurri stanno facendo addirittura meglio: 64,75%.
Infine, il vero quid in più del Napoli in questa stagione sembra la difesa: se il numero dei gol subiti è solo leggermente inferiore rispetto all’anno scorso (5 quest’anno, 6 lo scorso) il vero indicatore sono i tiri subiti: 51 adesso contro 63 (2016) e 86 (2015).
Siamo ad ottobre, mese rivoluzionario, e Sarri prepara la sua prese del palazzo del governo: Sarrismo al potere.