Borja Valero al Corriere dello Sport: “Napoli col miglior calcio italiano. Magari mancasse Insigne”

La prima contro la seconda della classe: quella che andrà in scena al San Paolo sabato sera non sarà una sfida come le altre. Lo sa bene Borja Valero, mediano e all’occorrenza trequartista dell’Inter di Spalletti, che ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport.

Queste le parole del centrocampista spagnolo: “Magari queste critiche durassero fino alla fine della stagione. Non so se sia vero o no perché ognuno ha la sua opinione, il suo modo di vedere il calcio. Di certo però fare 7 vittorie e 1 pareggio in 8 giornate non è semplice. Soprattutto per una formazione come la nostra che rispetto al passato è stata rinnovata e ha grandi margini di crescita”.

Sul gioco del Napoli: Per come intendo io il calcio, direi sì, ha il miglior calcio d’Italia: ha una manovra fluida e rapida, un possesso palla verticale e segna tanto. Vedere una gara del Napoli è divertente e attraente. Il City ha fatto le cose per bene perché ha una squadra composta da fuoriclasse. Guardiola ci ha fatto capire che il Napoli non è imbattibile, ma ora sta a noi approfittare delle situazioni favorevoli”.

Su come di batte la squadra di Sarri: “Disputare una partita di grande concentrazione per 95’, perché se lasci loro il minimo spazio ti fanno male. A livello di risultati non ho buoni ricordi del San Paolo. Ho vinto solo una volta con la maglia della Fiorentina e lì ho incassato parecchie delusioni, anche con il Villarreal. Lo stadio però è davvero bello e l’ambiente, molto caldo specialmente in certi big match. All’inizio avrei firmato al 100% per arrivarci così a questa sfida, ma penso che comunque ci abbiano sottovalutato in molti, anche per il mercato”.

Sui due allenatori, Sarri e Spalletti:Sarri ha il gusto del palleggio e quei tipi di tecnici mi sono sempre piaciuti. Durante la mia carriera, però, di allenatori bravi ne ho avuti tanti e non mi posso lamentare. Non faccio classifiche ma è innegabile che Spalletti abbia dato una spinta decisiva alla squadra in questo inizio di campionato. E’ un tecnico molto particolare perché ha una personalità forte e si fa capire  fin dall’inizio: ti sa trasmettere le sue idee e ti mette in condizione di rendere al massimo. Per un calciatore è… tanta roba. Sono contentissimo della sua fiducia ma non penso che giocherei anche al Barça come ha detto lui”.

Sul ruolo in campo che preferisce: “Non saprei dirlo. Con l’età uno di solito crede di essere più a proprio agio qualche metro più dietro, con la palla tra i piedi, ma nel derby mi sono trovato bene anche da trequartista. Idem alla Fiorentina quando ho fatto la mezzala nel centrocampo a tre”.

Sul centrocampo del Napoli, e la lotta scudetto: “Non lo so se è il centrocampo più forte d’Italia perché il calcio non è matematica, ma lì in mezzo gli azzurri stanno attraversando un grande momento e giocano a memoria. Il livello non si abbassa mai, neppure se fanno 1-2 cambi. Alla nona giornata è troppo presto per parlare di scudetto, ma le partite importanti sono utili per misurarsi, per farti capire dove puoi arrivare. Uscire da Napoli con la vittoria, sarebbe importante psicologicamente. Firmerei per riportare l’Inter in Champions. Come, lo vedremo alla fine. Juve in calo? In flessione no, ma contro i bianconeri tutti giocano sempre oltre il massimo delle loro possibilità. Qualche passo falso ci sta”.

Sulla possibile assenza di Insigne: “Magari… E’ bello sfidare i migliori giocatori perché se li batti, le vittorie hanno un sapore speciale, ma se mancasse Insigne sarebbe meglio per noi“.

 

 

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