Tavecchio a Le Iene: “Non mi dimetto. Ventura ha sbagliato. Come si fa a non far giocare Insigne?”

Il presidente della FIGC Carlo Tavecchio e le sue sorti sono sicuramente tra gli argomenti principali dei salotti sportivi italiani. La non qualificazione della Nazionale a Russia 2018 ha scatenato molte polemiche e riflessioni; si attendono conseguenze e, molti, invocano le dimissioni proprio di Tavecchio.

La situazione è in bilico e, per cercare di chiarirla, gli inviati de Le Iene hanno tentato di intervistare il presidente della FIGC. Nel servizio andato da poco in onda su Italia 1, è stato reso noto il risultato dell’appostamento: esito positivo!

Tavecchio non è sfuggito ai microfoni de Le Iene e, in una lunga intervista strappata in auto verso l’aeroporto, tra qualche lacrima che gli ha inumidito gli occhi, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

Perché non mi dimetto? Mica li calcio io i rigori, mica gioco io?! Sono stanco dal punto di vista mentale. Quando non si batte la Spagna, si sa che non si vince il girone; non si possono mettere due Nazionali campioni del Mondo nello stesso girone. Io ho sempre detto che bisognava avere paura della Svezia, abbiamo giocato male, dovevamo aggirarli con i piccoletti che, invece, stavano in panchina.

Se è stata più sfortuna o disorganizzazione? Assolutamente disorganizzazione, Florenzi era in posizione errata, Insigne in panchina… La formazione è stata sbagliata, devo dire che la colpa è dell’allenatore.

Insigne? Io lo volevo far giocare, ci ho passato tempo in Francia, ci ho fatto amicizia a boccette. Ho pensato che a Milano venissero pure un sacco di napoletani allo stadio. Come si fa a non far giocare Insigne?

Chi ha scelto Ventura? L’ho scelto io, ma l’ho fatto in un momento in cui il contesto quello ci dava. E l’ho fatto sentendo anche opinioni altrui. La mia prima scelta era Donadoni, ma il presidente Saputo si è opposto; mi prendo tutte le responsabilità. Son quattro giorni che non dormo.

Chi ci sarà sulla panchina della Nazionale? Ho pensato ad Allegri, Mancini, Conte, Ancelotti. Ma non posso dire nulla. Noi li stiamo cercando tutti, ma alcuni sono sotto contratto e non possono non rispettarlo. 

Malagò? Ognuno fa il suo lavoro. Non penso che le altre Federazioni abbiano brillato, non capisco perché parlino. 

Tardelli? Ormai è sempre contro di me. 

 

Se la non qualificazione è anche un fallimento economico? Recupereremo in un altro modo le perdite che ci saranno. 

Se mi dimetto? No. Se non mi manda via il Consiglio Federale no, voglio continuare col mio progetto. Perché non mi chiede perché l’Italia ha quattro posti in Champions? Chi li ha portati? Io!

Non ho voglia di stare a casa vista la mia età? No, io gioco a calcio e scalo montagne. 

Un messaggio agli italiani? Abbiate pazienza e fiducia, ci sono più di un milione di ragazzini che stanno lavorando per farci vincere i prossimi Mondiali. Italiani, ripartiamo!”. 

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