Direttamente da Castel Volturno, Zielinski ha rilasciato un’intervista esclusiva a Valter De Maggio per Radio KissKiss Napoli:
“Napoli-Juve? Una partita sicuramente importante, la città ci tiene e noi vogliamo vincere per regalare una gioia ai tifosi. Pur vincendo, però, non è detto che i bianconeri siano fuori dalla corsa per lo scudetto. Sono una grande squadra e possono recuperare. Ma 7 punti non sono pochi.
Higuain? Noi dobbiamo guardare a noi. Se non gioca Gonzalo ci sarà qualcun altro di comunque forte.
La partita di Udine? Una gara di maturità. Abbiamo mantenuto il controllo, nonostante l’1-0 non sia un grande risultato. Stiamo dimostrando di star imparando a vincere anche le cosiddette partite sporche.
Milik? Si sta allenando, sta meglio. Spero torni quanto prima, perché ci darà una grande mano, ma dovrà essere pronto al 100% , ci serve anche al Mondiale con la Polonia, oltre che col Napoli.
Italia fuori dai Mondiali? Dispiace, è una grande Nazionale con giocatori fortissimi e leggende come Buffon. Ma, ovviamente, mi interessa più il percorso fatto con la Polonia.
Il pantaloncino col 10? Solo negli spogliatoi è il mio numero, tranquilli.
Scudetto? Sarebbe bellissimo regalarlo alla città, un sogno per i tifosi e per noi. Vogliamo arrivare a realizzarlo e faremo di tutto.
Hamsik? Sì, è il mio grande modello. Parliamo spesso.
Il calciatore con cui vado più d’accordo? Siamo un bel gruppo. Vengo ogni giorno agli allenamenti con Mario Rui e parlo tanto fuori dal campo anche con Rog.
Sarri? Mi incita a fare sempre meglio, devo dimostrare che ha ragione a puntare su di me.
Il mio ruolo alto a sinistra? Mi piace. Quando il mister mi ha spostato contro lo Shakhtar ho fatto goal, quindi penso di poter coprirlo.
Io come Lampard, Gerrard o Hamsik? Zielinski è Zielinski, ma tra questi tre penso di assomigliare più a Marek per caratteristiche.
Il mio piatto preferito? La parmigiana di melanzane. Mangio molto, provo tutto, mi piacciono tanto anche gli spaghetti e il tiramisù.
Il Napoli su Facebook anche in Polonia? Un bel gesto, perché ci seguono in tanti e quindi ora potranno farlo più facilmente”.
Poi, un saluto in polacco. Per il napoletano, Piotr declina l’invito: “È una lingua difficile, imparerò”.