Sacchi: “Trent’anni fa il San Paolo applaudì il mio Milan. Questa sera spero in una gara coraggiosa”

Quale sarà il copione della partita?

Coraggio e generosità: mi piacerebbe assistere a una gara che possa restituirci un po’ di piacere per il nostro calcio dopo la tremenda delusione per il Mondiale non raggiunto“.

C’è speranza che, questa sera, sarà davvero così?

Il Napoli sa giocare solo in una maniera che, oramai, abbiamo imparato ad apprezzare, non solo in Italia. Alla Juve chiedo un ulteriore salto in avanti“.

 

La Juve oserà al San Paolo?

Non lo so, ma se scendesse in campo per aggredire il Napoli a casa sua, come hanno fatto Real Madrid o Manchester City in Champions, sarebbe il più gratificante dei contropiede. E la Juve può farlo…“.

Se vince il Napoli, corsa scudetto segnata in favore degli azzurri?

No. Se dai sei o sette punti di vantaggio alla Juve è così, se li dai a una squadra e a una società ancora alla ricerca di una “blindatura” da vertice, la stagione rimane apertissima“.

Allegri contro Sarri…

Allegri è un maestro nella gestione del gruppo e delle situaizoni. Un maestro anche nella tattica: in sostanza un bravissimo allenatore, fra i migliori in circolazione“.

E Sarri?

Sarri, la sua sfida, l’ha già vinta: lo dice il modo in cui diverte, lo dicono gli addetti ai lavori. Lui ci avvicina all’Europa“.

A proposito di rischio. Non c’è il timore che, se Sarri non dovesse vincere niente, venga dimenticato?

“Lo dimenticherebbero tutti quelli che è meglio non ricordino”.

Napoli contro Juve. Confronto fra mondi, in gran parte, diversi. 

Due mondi che non dovrebbero avere punti in comune per risultati e investimenti, o forza negli investimenti. Poi, ci sono le idee e così le due realtà si trovano a sfidarsi da vicino“.

Idee sempre diverse…

La Juve segue la strada che conosce da sempre: organizzazione, equilibrio e top player. In questi ultimissimi anni, i bianconeri hanno compiuto un vero e proprio capolavoro indebolendo le dirette avversarie acquistandone i punti di forza: Higuain dal Napoli, Pjanic dalla Roma“.

Il Napoli va da un’altra parte.

Il Napoli è quello di Insigne o Mertens, prima riserve, ora al centro di tutto. Ma anche quello che ha portato sotto i riflettori giocatori come Ghoulam, ora assente, ma decisivo, o Allan, arrivato dall’Udinese. Senza dimenticare, ad esempio, uno come Koulibaly“.

San Paolo esaurito. Città in fibrillazione da giorni e campionato con gli occhi puntati sul duello…

Fase difensiva e offensiva: con continuità e senza paura di correre rischi. Trent’anni fa, con il Milan, ci giocavamo lo scudetto proprio a Napoli: alla fine lo stadio ci applaudì per il modo con il quale provammo a vincere e vincemmo“.

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