Mancano ormai poche ore a Napoli-Juve, ormai diventata la sfida più importante nel panorama del calcio italiano. Tanti i campioni in campo, basti pensare che il valore delle due rose insieme vale 1/3 dell’intera serie A. Ma c’è un giocatore che il pubblico di Napoli attende in maniera particolare: si tratta del capitano, quel Marek Hamsik arrivato all’ombra del Vesuvio undici anni fa poco più di un ragazzino e che oggi ormai trentenne è divenuto bandiera e simbolo del Napoli dell’era ADL.
LA CRISI
Non è sicuramente la sua miglior stagione e i numeri lo confermano, solo un gol fino ad oggi in stagione, record negativo nella sua storia in azzurro. Ma non è solo la rete a mancare, il capitano infatti sembra non essere al top sia dal punto di vista fisico che mentale, la cosa che preoccupa veramente i tifosi sono, le troppe prestazioni poco brillanti del capitano degli azzurri. Crisi evidenziata anche dall’alto numero di sostituzioni subite, perché se è vero com’è vero che viene sempre impiegato dal primo minuto da Sarri è altrettanto vero che è anche il giocatore più sostituito, non solo della squadra, ma di tutto il campionato.
LA VECCHIA SIGNORA
Marek Hamsik attende la sua seconda vittima preferita, dopo il Bologna con nove reti. Sono otto infatti le volte in cui lo slovacco ha timbrato il cartellino contro la Juve, l’ultima proprio nell’ultimo incontro con i bianconeri nella semifinale di coppa italia vinta 3-2 ma che non ha qualificato i partenopei. Con un gol dunque, i bianconeri potrebbero diventare, insieme agli emiliani, la squadra “preferita” dal capitano.
IL RECORD DI MARADONA
Il capitano del Napoli è a quota 114 gol con la maglia azzurra e nella super sfida di domani con un gol potrebbe eguagliare la leggenda Diego Armando Maradona, il miglior cannoniere di sempre nella storia del club e mito indelebile nel cuore dei napoletani. Arrivare a quota 115 reti, eguagliare quel record che resiste da ormai ventisette anni sarebbe un traguardo straordinario, per quel ragazzo un po’ timido, arrivato undici anni fa poco più di un ragazzino, di mestiere centrocampista e che stasera ormai trentenne, nella prima notte di dicembre, potrebbe farsi e fare un regalo di Natale anticipato scrivendo una delle pagine più belle non solo della sua storia o di quelle del calcio Napoli ma dell’intero calcio italiano.
Ilario Covino
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