Napoli fedelissimo alla tattica, forse troppo: se manca la forma il “Sarrismo” può diventare una gabbia

Il gioco ammaliante del Napoli di Sarri ha messo in difficoltà anche la Juventus, col tecnico azzurro che ha parlato di 87% di predominanza territoriale a fine gara, ma contro i bianconeri non ha fruttato punti. Dettaglio non trascurabile. La Juventus ha adottato contromisure ad ogni giocata tentata dal Napoli, che più di qualche grattacapo alla difesa juventina lo avrà provocato, grazie alla sincronia con cui gli azzurri muovono il pallone. Ma ad Allegri è bastato tenere i suoi concentrati per 90 minuti per sbancare il San Paolo.

Sarrismo, se manca la forma può diventare una gabbia

Si è spesso elogiato il gioco a memoria del Napoli, con i suoi meccanismi perfetti, ma talvolta questo porta gli interpreti ad attenersi religiosamente al canovaccio tattico impostato da Sarri, senza che nessun giocatore prenda un’iniziativa personale che possa creare imprevedibilità. La partita contro la Juventus è stata ancora una volta un esempio di due tattiche di altissimo livello che si sono scontrate con onore, ma al netto degli errori, la differenza c’è stata in un’iniziativa personale di Douglas Costa, che ha recuperato palla nei pressi dell’area e si è involato palla al piede, saltando un avversario, creando superiorità numerica e liberando Dybala per un magistrale contropiede che ha portato al gol dell’uomo più temuto: Higuain. Una differenza, questa, che si era creata anche nella doppia sfida col City di Champions, giocando alla pari, ma pagando dazio sull’imprevedibilità dei fuoriclasse di Guardiola.

Dal lato azzurro, escludendo qualche guizzo dei migliori Mertens e Insigne, che ora soffrono la fatica delle molte partite consecutive, sono in pochi, ad esempio, a creare superiorità numerica tentando il dribbling. Di solito questo è bastato, ma in un periodo di scarsa brillantezza di alcuni elementi, questo gioco molto geometrico può risultare prevedibile, e ingabbiare l’estro dei singoli talenti.

Indicativa è stata in tal senso l’intervista di Benatia a fine partita: “Il Napoli non è che fa mille cose, ne fa 2 o 3 fatte molto bene, e noi ci eravamo preparati attentamente su quelle situazioni. Non ho sofferto dal punto di vista fisico, è stata solo dura sul piano mentale, perché può bastare una disattenzione e ti fanno gol“. Allegri, quindi, sapeva già cosa aspettarsi da Sarri, ed è riuscito questa volta ad imbrigliarne le idee.

Il passaggio orizzontale spesso rappresenta la migliore giocata per gestire il possesso e aspettare pazientemente il momento giusto, ma da solo e con una condizione fisica non ottimale non crea pericoli.

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