Ancora una volta a secco, ancora una volta un Napoli lontano dall’immagine sfavillante che ha saputo dare di sè e che lo ha portato ad assumere un ruolo da protagonista. Una tendenza recente che vede le sue radici in una forma atletica non encomiabile, che genera imprecisione e giocate nervose.
L’appannamento di molte figure cardine, riconducibile a un forcing di partite ravvicinate e di grande impatto anche sulle energie mentali, va annullato con una necessaria rotazione, un coinvolgimento di quegli elementi usati con il contagocce.
Tra questi scalpita e ha dimostrato di voler dare tutto alla causa azzurra nel quarto d’ora oggi concessogli da mister Sarri Marko Rog. Il croato ha da subito impresso la sua grinta anche per dare un segnale ad una squadra a cui serviva una carica in più per portare a casa una vittoria che avrebbe significato tanto, in termini di classifica ed in termini di morale.
I 144 minuti in cui Rog ha calcato il campo con gli azzurri in campionato in questa stagione e distribuiti in 11 presenze sono forse pochi se relazionati ai 1035 di Allan, titolare di quel ruolo che impone grande corsa e determinazione. O ai 649 minuti che il tecnico azzurro ha concesso a uno Zielinski poliruolo, oggi come già a Rotterdam a fare le veci di Insigne, non in maniera impeccabile. Senza considerare i 1212 minuti in cui il campo ha visto il capitano Marek Hamsik.
La grinta e la volontà di riacquisire il possesso, a volte anche troppo accentuate, come nel caso del fallo al 92esimo su Sportiello sperando in un miracoloso colpo di scena finale, non sono, però, le sole qualità del giovane classe 95. La buona qualità e i buoni duetti con Hysaj sul lato destro raccontano di un prospetto che, se corredato della giusta fiducia e di un minutaggio più ampio, può essere una pedina di tutto rispetto.
Minutaggio e fiducia, però, che passerebbero dall’esclusione di uno degli azzurri più in forma insieme a Koulibaly, Allan. La prestazione odierna del brasiliano non lascia spazio a critiche, per dinamismo e voglia di inibire il gioco viola, oltre che di pungere con giusta verve. Oppure, come già capitato in passato, un impiego di Rog escluderebbe Callejòn, nel ruolo di esterno destro che il croato può, sì, svolgere, ma che sacrificherebbe alcune caratteristiche del calciatore.
MARCO BREGLIO
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