“Aurelio e Sarri, il destino di rimanere ancora insieme” – è questo il titolo dell’editoriale pubblicato questa mattina da La Repubblica, a firma di Antonio Corbo.
La nostra redazione vi riporta gli stralci più interessanti dell’articolo del noto giornalista: “[…]Sanno che ormai devono incontrarsi. De Laurentiis e Sarri limano le loro strategie. Il presidente è sempre più convinto di prolungare il contratto con l’allenatore dei record. Sarri no, nella «bottega italiana del possesso palla» coltiva ancora l’idea più volte annunciata: passare ad un club che lo svincoli dal Napoli con un bonifico di 8 milioni ed altri gliene offra.
[…] Sarri, sotto sotto, comincia a pensare che potrebbe anche rimanere a Napoli. Chi lo conosce glielo legge davvero negli occhi quando parla di giocatori che possono davvero sfondare […].
A riferirlo non è l’avvocato Alessandro Pellegrini che da qualche giorno evita di rispondere al telefono, quale
segreto protegge? Qualcosa è cambiato per tutt’e due. Giampaolo, allenatore della Samp, era considerato
l’eventuale sostituto del tecnico toscano. Qualcuno ha chiesto informazioni tra Empoli e collaboratori romani del presidente Massimo Ferrero, usa così nel calcio. Domande mirate con assoluta indifferenza. Il dubbio ha lasciato spazio ad un altro nome: Simone Inzaghi, ora alla Lazio ma con il sogno Juventus nella valigia già pronta. Anche intorno a Sarri girano ipotesi diverse. Una è appena caduta. Il Milan lo cercava dai tempi di Berlusconi presidente, attraverso intermediari lanciava messaggi cifrati, ma proprio il Milan nel suo stravagante faraonismo riduce la sua attenzione su Sarri. Avrebbe promesso l’impossibile a Conte. Ma ha ancora tanti soldi da investire? Questo è lo scenario.
Una piattaforma interessante per ricostruire un rapporto di lavoro, compromesso da qualche malinteso. A Sarri non è sfuggito il sostegno di Aurelio De Laurentiis: dalle lunatiche e intempestive esternazioni dello scorso anno è passato ad una convinta manifestazione di fiducia dopo la sconfitta interna con la Juve. Il clima ideale per proseguire insieme la corsa verso lo scudetto. A provare la coesione interna, c’è anche il passaparola tra le quinte del Napoli: difendere Insigne dalle interferenze del suo voluminoso procuratore, il nocerino di Harlem, Mino Raiola. Il Napoli cerca una fonte sospetta. Chi ha detto che Insigne soffriva di pubalgia? Gli scatti nel finale di Torino sembrano escludere sofferenze e limiti. Le certezze sono adesso due: Insigne corre come prima sul campo, il suo agente ancora di più, ma fuori”.
I commenti sono chiusi.