Rolando Bianchi: “Non avrei mai detto no al Napoli, ma mi chiamò il City. Verdi? A giugno potrebbero non cercarlo più”

Fu un altro caso di un giocatore che rifiutò la destinazione Napoli. Si tratta dell’ex attaccante Rolando Bianchi che, però, intervistato dal Corriere del Mezzogiorno, pone la questione in maniera diversa, spiegando che di vero rifiuto non si trattasse: “Ero giovane e in vacanza non avevo contezza di quello che stava accadendo. Il mio procuratore gestì le trattative: non avrei mai detto no al Napoli, ma mi chiamò il City e ci andai di corsa“.

Simone Verdi, invece, ieri ha rinunciato a un bel po’ di quattrini e ha deciso di restare a Bologna almeno fino a giugno. Una scelta che condivide? “Da rispettare. Ha deciso per la continuità e se è questo il reale motivo gli fa onore. Criticarlo sarebbe ingiusto: è stata una scelta coraggiosa. Ripartire da zero non è mai facile e poi non ho mai visto un calciatore a gennaio essere decisivo in una nuova squadra“.

Lo hanno spaventato i campioni del Napoli? “Non avrebbe avuto la garanzia di giocare sempre e per un calciatore alla sua età può essere deleterio. Se si pensa che Pavoletti è arrivato a Napoli e ha fatto sei mesi di panchina, così come Gabbiadini. Non è facile giocare in azzurro, rischi di bruciarti anche altre opportunità in futuro“.

Eppure Verdi conosceva Sarri e il suo gioco. “I meccanismi non sono gli stessi. Dipende dagli interpreti. Gli schemi di Sarri richiedono tempo. Il Napoli gioca un gran calcio e non è semplice perché è schematizzato ed entrare in un organico rodato non è facile. Napoli è una piazza esigente e magari si aspetta tutto e subito. Avrebbe avuto subito critiche e magari avrebbe rimpianto Bologna“.

A Napoli i tifosi sono arrabbiati, imputano al giocatore di aver aspettato troppo tempo. “Sono decisioni difficili da prendere e lui avrà ponderato bene. Nel calcio però capita anche che le società facciano aspettare i calciatori fino all’ultimo giorno del mercato. E’ il gioco delle parti e bisogna rispettare tutto. In questo caso Simone aveva il coltello dalla parte del manico, ma non me la sento di colpevolizzarlo“.

Quindi avrebbe fatto la stessa cosa nei panni di Verdi? “Certo, al suo posto io vorrei giocare sempre. Lo conosco bene, ci ho giocato a Torino. Magari a giugno non dirà no al Napoli, ma il mercato cambia e potrà accadere anche che la società partenopea non lo cerchi più“.

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