Ieri sera si è spento Azeglio Vicini, nella sua abitazione a Brescia. L’ex ct della Nazionale italiana saluta i suoi cari all’età di 84 anni.
Nella sua carriera da giocatore ha collezionato 300 presenze con le maglie di Vicenza, Sampdoria e Brescia. Più soddisfacente, però, è stata quella da allenatore. L’inizio non fu dei migliori, con l’esordio proprio a Brescia, dove arrivò una retrocessione in Serie B. Da lì iniziò il suo percorso con la nazionale azzurra: nel 1975-76 arriva il primo incarico con l’Italia, l’under 23.
L’anno dopo iniziò il suo percorso con l’under 21, durato per ben 10 anni. Con la giovane Selezione arrivò tre volte ai quarti di finale agli Europei, una volta in semifinale ed infine il 1986 perse in finale contro la Spagna.
Questo fu l’ultimo anno con la “nazionale giovanissima”, perché poi arrivò la grande opportunità: la Nazionale maggiore! Vicini prese il posto di Enzo Bearzot ed esordì contro la Grecia, vincendo per 2 a 0 con doppietta di Bergomi.
Vicini è stato allenatore di una delle migliori nazionali di sempre, che arrivò alle semifinali di Italia ‘90, subendo una sconfitta solo in semifinale contro l’Argentina. In quel Mondiale vide gli azzurri arrivare al terzo posto, sconfiggendo l’Inghilterra nella “finalina“.
Dopo il grande Mondiale disputato, fu confermato per altri due anni, ma la sua carriera sulla panchina azzurra non si concluse nel migliore dei modi, quando nel 1991 fallì la qualificazione agli Europei del ’92. Al suo posto iniziò il ciclo di Sacchi.
Anche la SSC Napoli ha ricordato l’allenatore con un messaggio di cordoglio tramite il proprio profilo Twitter: “Uno splendido ricordo resterà sempre vivo nella nostra memoria: tutto il Napoli, commosso, esprime cordoglio per la morte di Azeglio Vicini”.
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