Dott. Riccio: “Mariani è un riferimento in Italia. Forse Ghoulam ha sovraccaricato”

Faouzi Ghoulam era praticamente pronto per rimettere piede in campo, con l’obiettivo di ritrovare il posto da titolare già in Europa League contro il Lipsia. Quindi la settimana prossima sarebbe stata quella decisiva per il terzino algerino, però il destino ha deciso che non è ancora il suo momento. Ieri la notizia choc: il ginocchio ha fatto di nuovo crack, ma questa volta il problema c’è stato alla rotula.

Soggetto di critiche è stato sicuramente il prof. Mariani, ortopedico che lo ha operato e che dà una sistemata agli arti inferiori della maggior parte dei calciatori in Italia.

Oggi Il Mattino ha voluto approfondire la situazione, intervistando chi è dentro questo ambito:

«È un evento assolutamente raro, di sicuro non esiste alcuna connessione di tipo chirurgico con il precedente intervento ai legamenti».

Il dottor Claudio Riccio, responsabile della chirurgia artroscopica del ginocchio presso l’ospedale Fatebenefratelli di Napoli, esclude qualsiasi collegamento tra i due infortuni subiti da Ghoulam. Riccio conosce a fondo le tecniche del professor Mariani.

«Abbiamo appreso tanto da lui, per molti di noi resta un punto di riferimento assoluto in Italia nel suo campo. Io adotto la stessa tecnica in sala operatoria».

Il ginocchio è quello finito ko a novembre e nel primo intervento chirurgico è stata coinvolta minimamente anche la rotula: possibile che non vi sia alcun nesso?

«Mariani opera in questo modo con gli sportivi professionisti che hanno il legamento rotto: esegue il prelievo della parte centrale del tendine rotuleo e di un pezzettino di osso dalla tibia. Questo innesto consiste in una rapida fissazione alla parte ossea ed è assai resistente da subito, ne è prova il fatto che i calciatori riprendono la preparazione in tempi molto brevi».

Solo sfortuna e basta, allora?

«Siamo in presenza di un evento rarissimo. A me ad esempio è capitato una sola volta in quasi vent’anni: prima la rottura del legamento e dieci mesi dopo quella della rotula. Conosco Mariani e i suoi metodi anche post-operatori, escludo che il secondo ko sia una conseguenza del primo».

E se ci fosse stato qualche stress da sovraccarico ?

«Questo sì. L’unica relazione potrebbe essere il grosso sovraccarico».

Allenamenti troppo intensi?

«La componente principale in questi casi è la forte muscolatura: parliamo di atleti che sotto questo profilo sono particolarmente sviluppati. Un eccesso di potenza non sarebbe da sottovalutare. Il paradosso sta proprio nel fatto che quando l’atleta riprende bene e in fretta, un carico troppo elevato potrebbe scatenare una reazione del genere. Sempre che non sia intervenuto un piccolo trauma».

Nessuno scontro in allenamento, Ghoulam correva da solo.

«Ma tutto può avere inizio pure da un lieve contrasto, se avvenuto nei giorni scorsi e al quale non era stato dato rilievo».

Tempi di recupero?

«Se la frattura è del tipo trasversa lineare con poco spostamento, in un paio di mesi il ragazzo torna a correre. L’importante è che non sia stato riportato alcun danno alle cartilagini».

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