CdS Napoli e Juve avversarie anche sul mercato

Il calcio, ai tempi del mercato, è una meravigliosa giostra: e su quelle montagne russe in cui trascina la fantasia, c’è il fascino misterioso dell’ignoto, racchiuso in progetti (talvolta) disegnati sulla sabbia. Il villaggio globale dell’estate è un andirivieni d’idee che si accavallano, si formano e (spesso) si distruggono: e però in quella favola sussurrata sulle spiagge e poi prima d’andare a letto, con diagonali tracciate nel vuoto pneumatico lasciato dal pallone sgonfio, ci sono partite che sembrano reali che l’immaginario collettivo gioca a modo suo.

LA PARTITISSIMA –
Napoli-Juventus è la sfida virtuale d’un trimestre vibrante, con tackle e tunnel, dribbling e veroniche, piani e strategie: un tatticismo allo stato puro che contempla fasi attive e passivi, attacchi in massa (a suon di milioni di euro) e contropiedi – ripartenze, chiamiamole così – inaspettate, filosofie che si specchiano, si sovrappongo e poi si dissolvono in quello stagno d’acqua in cui ci si specchia.

STRATEGIE – La Napoli-Juventus che va in campo (?) tra giugno, luglio e agosto è un derby in nome e per conto di Gokhan Inler, il soggetto dei desideri di due mondi improvvisamente in contrapposizione (però con stile), un braccio di ferro alimentato a sorpresa dall’irruzione di Madame che va a curiosare nell’impasse in un affare annunciato: sono le contorsioni d’un microuniverso che ama aggrovigliarsi su se stesso, finendo per distrarre l’attenzione dai reali obiettivi. Inler va al Napoli, come da copione, e la Juventus intanto ha già virato, ma guarda un po’ in direzione Leverkusen, laddove s’era spinto Riccardo Bigon in anticipo per saperne di più su Arturo Vidal. Gli straordinari intrecci di quei novanta giorni dànno respiro pure a palla ferma alla madre di tutte le partite, che diviene il più grande spettacolo prima dei week-end: il Napoli fa un blitz in Spagna, per incontrare Fernando Felicevich, procuratore del cileno di stanza in Germania, e prima di procedere in una trattativa complessa, condizionata dal fair play finanziario, scopre che la Vecchia Signora ha cominciato la sua opera di seduzione. Vidal finisce in bianconero e siamo 1-1 a centrocampo, con un play maker per Mazzarri e un universale per Conte, con un pacco di euro che da Napoli partono per Udine ed un altro che viene versato sul conto dei tedeschi del Leverkusen.
Ma il mercato è un torneo estenuante che consuma energie fisiche, nervose (ed economiche) più dell’abbinata campionato-Champions, più della noia di mercoledì improvvisamente (e desolatamente) vuoti: ce n’è una al giorno e in quel vortice si fa fatica ad orientarsi. Mirko Vucinic è il terzo incomodo di un’estate tinteggiate di bianconerazzurro e Napoli e Juventus si ritrovano (inconsapevolmente) a Roma a fronteggiarsi a distanza, nella penombra di chiacchierate parallele: è un match che sfila via rapidamente e che evita (accuratamente) il rischio di un’asta ma lascia un alone di divertimento. Il (fanta)calcio da rileggere. 

Fonte: Corriere dello Sport

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