Sull’edizione online del Corriere della Sera si legge di un Dries Mertens che, nel buio della notte, veste i panni del benefattore mascherato, distribuendo pizze ai senzatetto. Più avanti, un toccante retroscena in un ospedale. Questo l’articolo:
“In campo sbalordisce, nella vita privata intenerisce. Dries Mertens è l’uomo (non il calciatore) che non ti aspetti. Da esterno è diventato centravanti del Napoli da trenta gol a stagione. Ma scorgerlo tra i senzatetto della città, a tagliare e distribuire tranci di pizza, è una scena che riempie gli occhi e riscalda l’anima. Senza voler dare per forza un significato eccezionale a un gesto di solidarietà che per tanti volontari è anche normale, soprattutto in queste ultime notti di neve, ma che il pizzaiolo di fiducia dei clochard sia un ragazzo non qualunque di nome Dries (battezzato Ciro dai napoletani) fa un certo effetto.
Mimetizzato con le pizze
È successo spesso, la prima volta fu al ritorno di una trasferta notturna di dicembre. L’aereo con la squadra era appena atterrato da Torino e Mertens chiamò al telefono due dei suoi più cari amici napoletani: «Vediamoci, compriamo pizze Margherita e le portiamo a chi ha fame e vive in strada. Fa molto freddo». Ed ecco che in meno di un quarto d’ora Dries era alla Stazione di piazza Garibaldi con tante confezioni di pizza. Ben mimetizzato, certo. Non aveva voglia di essere riconosciuto. Non cercava notorietà ulteriore, nè titoli sui giornali. Voleva regalare un sorriso, dare calore ai più bisognosi di una città che lo ha adottato e che nelle occasioni pubbliche ha creato attorno a lui una culla di calore e solidarietà.
Cappellino e occhiali scuri, Dries le ha comprate tante altre volte le pizze per i clochard, andando in diverse zone di Napoli. Lì dove gli invisibili sfidano freddo, gelo e negli ultimi giorni anche neve. Nei giardini di via Posillipo, sotto ai portici di Chiaia: il fuoriclasse del calcio è un benefattore molto speciale. Nei luoghi dove quasi nessuno lo riconosce, dove nessuno si sognerebbe di chiedergli un selfie. Nel silenzio della notte Mertens festeggia così i suoi successi sportivi, si regala e regala momenti di amore e di carità.
Visite negli ospedali
Sul suo profilo Instagram pubblica di tutto: c’è lo spogliatoio, ci sono gli incontri con gli amici, le feste. Non c’è però traccia delle visite ai senza tetto, non c’è clamore per un gesto che definisce «normale». Non è l’unico. Pizze per i senzatetto ma anche vestiti per i bambini poveri. Visite negli ospedali dove ai suoi piccoli tifosi regala maglie da gioco e gadget. Aurora è una bimba ammalata di cancro e ricoverata all’ospedale Pausilipon alla quale fa visita spesso. «L’ho voluto sposare e adesso siamo marito e moglie», ha raccontato più volte la piccola felice, pur sapendo che si tratta solo un gioco.
L’impegno con la moglie
Dries a tutto tondo sul fronte della solidarietà: insieme con la moglie Katrin adotta cani abbandonati. Hanno sposato la causa di un rifugio per cani di Ponticelli, quartiere periferico e anche degradato di Napoli. Un canile che senza aiuto il loro aiuto rischiava la chiusura. È il vissuto quasi quotidiano di un ragazzo «normale» che sceglie di fare cose «normali», sperando di dare esempi positivi. Poi, il campo. Dove «Ciro» diventa Mertens-gol, il centravanti che vuole regalare a Napoli il terzo scudetto della sua storia. Intanto, la neve (che qui come il tricolore pure è un evento eccezionale) e il pensiero di una pizza da portare ai clochard. I suoi genitori, dal Belgio, gli scrivono. Per loro è anche questo un gol da mettere in bacheca”.