Altafini: “A Napoli mi diedero del core ‘ngrato, ma stavo facendo il mio lavoro. Sarri non ha saputo gestire la panchina”

Poi lei va al Napoli e lì gioca con Omar Sivori. Come eravate voi due?

Io sono andato via per un litigio con Viani al Milan e Sivori per uno con Heriberto Herrera. Non lo faceva giocare. Fiore, uno dei più grandi presidenti che ho conosciuto, ha comprato Sivori e Sivori mi ha chiamato per chiedermi di andare insieme al ritiro a L’Aquila. Io in macchina gli ho detto «Omar, a me
non frega niente che tu sia il re di Napoli, l’importante è che io possa segnare una o due volte a partita». E lui «Ma io ho paura che noi, venendo da una squadra di serie B, in serie A dovremo lottare per evitare la retrocessione».

Invece abbiamo fatto un campionato strepitoso, abbiamo trascinato il club, ottantamila persone ogni domenica a Napoli. Abbiamo portato diecimila tifosi a Bologna e a Roma. Sivori era il re e io il suddito però stavo bene così. Omar era un leader vero. Serio e simpatico, professionista e istrione“.

Poi lei va alla Juve..

Non potevo più stare a Napoli, perché avevo già trentatré anni. Ho detto a Ferlaino che volevo andare via e firmavo un contratto con meno soldi ma volevo il cartellino libero. Lui ha accettato. Mi ha chiamato Italo Allodi per chiedermi se potevo andare alla Juventus, Bettega era malato e stava recuperando e volevano che io giocassi in quel periodo. Poi mi ha cercato anche Anzalone. Sono andato a Roma ma lui mi ha offerto un con- tratto a gettoni ed io ho detto: «grazie,ma non mi piace telefonare a gettoni». Per la seconda volta ho sfiorato i giallorossi. Mi ha contattato anche la Sampdoria ma io volevo assolutamente tornare in Coppa dei Campioni. Allora accettai il contratto con Allodi. In quei giorni mi ha chiamato il padre di Mentana, Franco, perché il Milan voleva che io tornassi lì per aiutare Calloni. Purtroppo per loro io avevo già firmato con la Juventus. A Torino ho avuto un eccesso di zelo, volevo fare bella figura e sono dimagrito, ma troppo, quattro chili in meno del mio peso normale. Ma non era grasso, ho perso i muscoli. Ho fatto tanta fatica a recuperare tanto è vero che hanno affrettato il rientro di Bettega e io sono stato in panchina fino a quando, in una partita con la Fiorentina, era 1 a 1, mi hanno fatto entrare ed ho fatto il gol della vittoria. Lì cominciai la mia avventura“.

Poi ci fu anche il famoso gol con il Napoli.

Lì anche c’è stato un diverbio con l’allenatore. Aveva segnato prima la Juventus 1 a 0, ha pareggiato Juliano e nel secondo tempo la partita stava finendo e noi eravamo 1 a 1. Se noi avessimo pareggiato il Napoli avrebbe potuto vincere il titolo, perché era a due punti dalla Juventus. Ad un certo punto dissi al dottor La Neve di suggerire a Parola di cambiare giocatori, perché altrimenti rischiavamo di perdere il campionato. Non c’è stato verso, aveva paura. Gli dicevo: «fai qualcosa, metti il portiere di riserva al posto di un’ala, qualcosa!». Ad un certo punto mi sono voltato e ho detto «Prendo io la sua responsabilità». Sono entrato e ho fatto il gol del 2 a 1“.

I napoletani non glielo hanno mai perdonato…

Loro hanno ragione perché un ex che fa il gol della vittoria, non è bello. Anche io, quando ero a Napoli, la pensavo così. Tutte le volte che il Napoli giocava, ad esempio con il Vicenza, veniva Vinicio e giù applausi di tutto lo stadio. Mi arrabbiavo: ma come, porco cane, applaudono i giocatori avversari e noi che siamo qui e ci facciamo in quattro? Allora quando feci quel gol mi dissero che ero un core ‘ngrato. Ma io stavo solo facendo il mio dovere. Core ‘ngrato perché sono andato via? Io avevo il cartellino libero, però Ferlaino non mi ha detto rimani con noi“.

 

Come la vede Juventus-Napoli di domenica?

Posso risponderle lunedì? Tutte le volte che mi chiedono chi vincerà il campionato io rispondo che ne riparliamo ad aprile. Domenica, sul tardi, dirò chi vincerà il campionato. Ad aprile succedono molte cose. Molte squadre vanno in tilt perché sono stanche o ci sono giocatori infortunati. La Juventus è quella che, fin qui, ha gestito meglio di tutti. Ha una panchina molto forte, gestisce bene i giocatori e questo è molto importante. Il Napoli ha peccato in questo. Ma è tutto aperto, ora“.

 

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