“In Campania i problemi di appoggio plantare colpiscono oltre il 30% della popolazione, 1 persona su 5 soffre di alluce valgo con relativo osso ‘a cipolla’ ma molte altre sono anche quelle che lamentano alluce rigido, dita a martello oppure a griffe. Di questo 15-20%, la maggioranza sono donne che vengono colpite da disturbi alle dita dei piedi dalle 7 alle 8 volte in più rispetto agli uomini”.
Sono i dati emersi durante il congresso su biomeccanica e patomeccanica dell’arto inferiore, inaugurato oggi a Napoli, alla Stazione Marittima, dal sindaco Luigi de Magistris, a cui partecipano diverse centinaia di esperti nazionali e internazionali tra cui Augusto Orsini, Bruno Amato, Gennaro Quarto, Stefania Montagnani, Marcello Izzo e Francesco Ferrara.
“La prevenzione è fondamentale – ha detto Gaetano Di Stasio, podologo e responsabile scientifico del congresso (provider Ecm Italymeeting) – La stragrande maggioranza delle persone soffre di appoggio plantare, callosità ipercheratosi e deformità varie. Le patologie che interessano le articolazioni della gamba e la colonna vertebrale, invece, sono più precoci negli sportivi. Tale affermazione può meravigliare, ma bisogna tenere presente che ossa, articolazioni, legamenti e muscoli degli atleti sono portati ai limiti delle loro possibilità fisica essendo sottoposti a preparazioni particolari che spesso però sono calibrate sulla struttura complessiva del soggetto”.
“I problemi di appoggio plantare si traducono in un cattivo ritorno venoso – ha aggiunto Lanfranco Scaramuzzino, chirurgo vascolare e componente del comitato scientifico del congresso – La sinergia con i podologi è fondamentale per migliorare lo stato di salute del paziente e degli arti inferiori. In definitiva, quando il piede sta male e la nostra camminata non è stabile, ne risente tanto il benessere muscolare, quanto quello articolare e venoso”.
“In una società di calcio si lavora molto sulla biomeccanica della corsa dell’atleta dal momento che una corretta ergonomia di movimento ci consente di evitare molti infortuni – ha spiegato Alfonso De Nicola, responsabile staff medico del Calcio Napoli – Sono anni che abbiamo belle soddisfazioni. Abbiamo individuato il giusto metodo di lavoro: quello basato sulla ricerca, la verifica del perché delle cose. Oggi stiamo avendo risultati prestigiosi come città, come Calcio Napoli, come staff sanitario, perché abbiamo creduto in questo insegnamento. Siamo molto contenti ma restiamo con i piedi per terra: viviamo con serenità i prossimi impegni calcistici per continuare a lavorare bene. Anche i giovani devono credere nello studio e nella ricerca scientifica così come dobbiamo essere generosi noi a trasmettere loro la nostra esperienza”.